Gli over 70 e le restrizioni «Giuste». «Deprimenti»
C’è chi, come l’alpinista Reinhold Messner è rigoroso e chi protesta ritenendo le restrizioni per gli over 70 «una stupidaggine». È il caso di Antonello Briosi, 70 anni, presidente di «Metalsistem Group». «Il lockdpwn va stabilito con tempi e modalità certe, è giusto porre limiti, ma a chi ha patologie», spiega. L’alpinista, invece, si affida alla politica. «Credo in loro, se tutti rispetteranno le regole, insieme ne usciremo», dice. «È una misura deprimente, ma mi adeguerei», è il pensiero della scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti.
Antonello Briosi, 70 anni appena compiuti, è presidente di «Metalsistem Group», leader nella produzione di scaffalature metalliche, con un fatturato annuo superiore ai 260 milioni di euro. Nel 2016 ha lasciato la guida della spa produttiva di Rovereto — fondata da lui stesso nel 1970 e ora in mano al figlio Mirco con circa 500 dipendenti — ma continua a dirigere il «Centro studi e ricerche» dell’azienda.
Cosa ne pensa dell’ipotesi di confinare a casa gli over 70?
«Credo che sia una stupidaggine molto acuta. Le persone fragili sono anche quelle che hanno 50 o 60 anni e che purtroppo hanno delle patologie. Io posso starmene anche a casa ma non credo che con il criterio dell’età si possa raggiungere l’obiettivo che si prefigge il governo. Sarebbe più democratico e giusto applicare questa misura alle persone che hanno patologie croniche. E sarebbe anche più saggio determinare lockdown con tempi e metodi certi».
Cioè?
«Stabilire per esempio dei lockdown per la prima settimana di ogni mese oppure per ogni weekend. In questo modo le aziende non vivono in uno stato di precarietà e possono essere gestite meglio da chi le governa».
Per lei cosa comporterebbe rimanere rinchiuso in casa?
«Non potrei più andare nei laboratori della spa, ma potrei continuare a occuparmi del Centro studi e ricerche in homeworking».
In azienda
Lockdown? Va stabilito con tempi e modalità certe. Per esempio, la prima settimana di ogni mese o tutti i weekend. Si ridurrebbe l’incertezza