Calano i contagi, ma i ricoveri sono in aumento
Test rapidi nelle farmacie: la giunta stanzia 1,2 milioni
Sono 112 i nuovi casi di coronavirus registrati ieri in Trentino, in calo rispetto ai livelli degli ultimi giorni. Ma l’attenzione rimane alta, visto l’aumento dei ricoveri in ospedale e l’incremento delle classi in quarantena.
TRENTO La cifra è alta: ma considerati i livelli delle ultime settimane, il totale non fa nemmeno così impressione. Ieri, secondo il bollettino diffuso dall’Azienda sanitaria, i nuovi casi di contagio in provincia sono stati 112 (su un totale di 1.527 tamponi analizzati), in calo rispetto ai 187 del giorno precedente (e soprattutto rispetto al picco di 390 nuovi positivi di sabato scorso). Un incremento che porta il totale dei contagi, dall’inizio della pandemia, a quota 10.269, con 2.335 persone attualmente positive. Entrando nel dettaglio dell’età, un nuovo contagiato ha meno di 5 anni, 4 hanno un’età compresa tra i 6 e i 19 anni, 58 sono over 70. E 19 sono i nuovi casi nelle Rsa.
Cresce il numero di pazienti ricoverati: rispetto ai 189 di lunedì, ieri si è saliti a 212 letti occupati, di cui 12 in terapia intensiva (con un aumento di un paziente). E aumenta anche il totale di classi fermate dal coronavirus: attualmente sono 200 le classi in isolamento, con tre nuovi bambini e ragazzi trovati positivi nell’ultima tornata di tamponi analizzati.
Osservando invece la diffusione per territori, 40 nuovi contagi sono stati rilevati a Trento, 10 a Rovereto, 4 a Levico, 3 a Baselga di Pinè, Arco, Ville D’Anaunia, Giovo, Civezzano, Novella, Madruzzo e Vallelaghi. Rallenta invece Pergine Valsugana, dove ieri il calcolo è salito di un solo contagio. Purtroppo sono stati registrati anche tre nuovi decessi: due a Trento e uno a Levico.
Non accenna a scendere invece la curva del contagio in Alto Adige, dove nelle ultime 24 ore sono stati rilevati quasi cinquecento nuovi casi di coronavirus su un totale di 2.546 tamponi. Si registra anche una vittima. Una situazione drammatica che ieri ha convinto il presidente Arno Kompatscher a inasprire ulteriormente le misure, inserendo nella «zona rossa» altri undici comuni: oltre al capoluogo, il Landeshauptmann ha «chiuso» Vadena, Braies, Velturno, Villabassa, Meltina, Vipiteno, Egna, Nova Levante, Ponte Gardena e Nalles.
Intanto ieri la giunta provinciale ha approvato il protocollo sperimentale per l’esecuzione dei test rapidi antigenici nelle farmacie trentine, maturato nei giorni scorsi durante l’incontro tra Federfarma, Farmacie comunali, società mutiservizi di Rovereto, Provincia e Azienda sanitaria. L’esecutivo, nella delibera licenziata ieri, ha stanziato 1,2 milioni di euro per i mesi di novembre e dicembre: la stima è di una produzione di 1.200 test rapidi al giorno da parte delle farmacie, con un compenso concordato di 18 euro per le farmacie rurali e di 15 euro per tutte le altre. Il test verrà effettuato a seguito della prescrizione del medico di base o del pediatra (con ricetta dematerializzata) e su prenotazione. Verrà eseguito all’esterno della farmacia o, se sarà previsto all’interno dei locali, dovrà essere fissato in orari e spazi che consentano una separazione con gli utenti, prevedendo la sanificazione. «L’obiettivo — sottolinea l’assessora provinciale Stefania Segnana — è quello di potenziare l’azione di risposta diagnostica nella stagione autunnale e invernale, con particolare attenzione al comparto scolastico».
Stefania Segnana L’obiettivo del protocollo che abbiamo firmato è quello di potenziare l’azione di risposta diagnostica nella stagione autunnale e invernale, con particolare attenzione al comparto scolastico