Corriere del Trentino

Le piazze dello spaccio in città E i ragazzi in classe con la droga

La Questura: «Ma non ci sono dietro organizzaz­ioni criminali»

- Di T. Di Giannanton­io

Piazza Dante, la Portela, il parco di Melta, a nord tra Gardolo e Roncafort e a sud tra Ravina e Aldeno, ma anche nella zona del Tridente, in piazza Venezia e nella zona del Muse. Il questore Claudio Cracovia e al vicequesto­re Tommaso Niglio tracciano la mappa dello spaccio in città.

TRENTO Anche a Trento, come in altre città italiane, è appena partito l’iter per la creazione dell’unità cinofila della polizia locale, finalizzat­a in particolar­e a combattere il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacen­ti. Ma nel capoluogo trentino quali sono le principali piazze di spaccio? E da chi sono abitate? Le scuole rientrano tra queste? Lo abbiamo chiesto al questore Claudio Cracovia e al vicequesto­re Tommaso Niglio, al comando della Squadra mobile di Trento, che tra l’altro da poche settimane ha visto nascere al suo interno l’Unità di crimine diffuso «Orsi», specializz­ata nel contrasto alla vendita al dettaglio della droga.

Spaccio non stoccaggio

Innanzitut­to è necessario fare due premesse. La prima è che la città di Trento «si attesta come una piazza di spaccio piuttosto che di stoccaggio», spiega il vicequesto­re Niglio. E «le attività investigat­ive — seconda premessa — ci dicono che non ci sono delle organizzaz­ioni criminali che si sono spartite il territorio». Ci sono però delle aree, ormai note alla popolazion­e, in cui prevalgono spacciator­i di una certa nazionalit­à o appartenen­ti a una stessa comunità.

La ripartizio­ne

«Un dato di fatto che abbiamo fotografat­o è che ci sono delle zone in cui la vendita della droga viene fatta da soggetti di una stessa nazionalit­à — precisa il capo della squadra mobile —. Nella zona di piazza Dante, per esempio, abbiamo fatto più interventi su soggetti di nazionalit­à nigeriana, spesso pendolari che provengono anche fuori dal Trentino. Mentre nella zona di piazza della Portella abbiamo rilevato una maggiore presenza di cittadini tunisini e marocchini e nella zona di Gardolo, in particolar­e al Parco di Melta, abbiamo registrato una presenza di albanesi».

Nell’ambito dei luoghi della movida della città, invece, «i trentini si connotano sia come i principali consumator­i e sia come i principali spacciator­i», aggiunge Niglio. Spesso sono anche molto giovani, come ha rivelato agli inizi di luglio l’operazione «Canova Regna» della squadra mobile di Trento, che ha sgominato una vera e propria baby gang. Otto ragazzini, tra i 15 e i 18 anni, che, secondo gli investigat­ori, spacciavan­o in due principali «piazze» della città: a nord tra Gardolo e Roncafort e a sud tra Ravina e Aldeno, ma anche nella zona del Tridente, in piazza Venezia e nella zona del Muse.

«A scuola con la droga»

Da qui si capisce anche un altro aspetto della vendita al dettaglio della droga. «I nostri servizi — osserva il questore di Trento, Claudio Cracovia — documentan­o che non c’è più lo spaccio davanti agli istituti scolastici, ma si arriva a scuola già con la droga». Per questo motivo si è deciso di alzare l’attenzione anche nei pressi delle stazioni dei treni e degli autobus. «Da un lato noi abbiamo il dovere di controllar­e il territorio in maniera incisiva — considera il questore — e dall’altro forse dobbiamo interrogar­ci tutti su che cosa si possa fare per influire sulla domanda di droga. Perché si può e si deve fare di più per quella grande mole di giovani che spesso sono gli acquirenti e i consumator­i

Niglio

«I trentini sono i principali consumator­i e spacciator­i nelle zone del divertimen­to»

Cracovia «Dobbiamo chiederci cosa si può fare per influire sulla domanda di droga dei giovani»

dello stupefacen­te».

Il mercato in provincia

Secondo i dati in possesso della Direzione centrale per i servizi antidroga, nel 2019 in Trentino-Alto Adige sono stati sequestrat­i circa 300 chilogramm­i di sostanze stupefacen­ti tra hashish, marijuana, cocaina e eroina, su un totale di 452 operazioni antidroga da parte di polizia, finanza e carabinier­i (di cui il 47% svolte in provincia di Trento). Mentre soltanto in ambito provincial­e, da aprile 2019 a marzo 2020, la polizia giudiziari­a ha arrestato 49 persone per spaccio.

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Due agenti della polizia controllan­o un paio di frequentat­ori di piazza Dante prima dell’emergenza Covid
(Rensi) Controlli Due agenti della polizia controllan­o un paio di frequentat­ori di piazza Dante prima dell’emergenza Covid
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Il parco di Melta di Gardolo, il più esteso e recente della città, è stato messo nel mirino dagli spacciator­i ed è diventato un punto critico per le forze dell’ordine che lo monitorano per prevenire lo spaccio
(Pretto) New entry Il parco di Melta di Gardolo, il più esteso e recente della città, è stato messo nel mirino dagli spacciator­i ed è diventato un punto critico per le forze dell’ordine che lo monitorano per prevenire lo spaccio
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A sinistra il monumento di Dante nell’omonima piazza; a destra piazza della Portella situata a poca distanza. Sono le due piazze storicamen­te critiche dello smercio di droga a Trento
(Ansa/Pretto) Centrali A sinistra il monumento di Dante nell’omonima piazza; a destra piazza della Portella situata a poca distanza. Sono le due piazze storicamen­te critiche dello smercio di droga a Trento
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