Il turismo si interroga sul futuro
La Borsa della montagna indaga cambiamenti climatici, accoglienza, outdoor
L’edizione 2020 della Borsa del turismo montano cambia in corsa, diventa online e sarà dedicata al «Turismo che verrà» e a tutti i temi ad esso connessi. Dal 10 al 13 novembre sarà possibile assistere via web a otto panel diversi trasmessi da Palazzo Roccabruna che indagheranno i cambiamenti climatici ed ecologici, il turismo post pandemico, le nuove potenzialità dell’outdoor e le nuove sfide legate alle strategie di accoglienza. Per prepararsi al futuro.
TRENTO La 21esima edizione della Borsa Internazionale del Turismo Montano organizzata dalla Confesercenti del Trentino non si arrende all’emergenza Covid e rivoluziona il suo format per continuare a valorizzare il territorio Trentino e cercare di sfruttare la crisi dettata dalla pandemia per immaginare nuove forme di turismo. «In questo momento particolare abbiamo deciso di continuare a investire sulla comunicazione del turismo — spiega il presidente di Confesercenti del Trentino Renato Villotti — Lo scopo è cercare di elaborare iniziative sempre nuove».
L’edizione 2020 è quindi dedicata al «Turismo che verrà» e a tutti i temi ad esso connessi. Dal 10 al 13 novembre sarà possibile assistere via web a otto panel diversi trasmessi da Palazzo Roccabruna che indagheranno i cambiamenti climatici ed ecologici, il turismo post pandemico, le nuove potenzialità dell’outdoor e le nuove sfide legate alle strategie di accoglienza. «Dobbiamo guardare all’opportunità di elaborare nuove strade per il turismo post Covid e non cadere nell’errore di fermarci — commenta Alessandro Franceschini, direttore scientifico della manifestazione — Da qualche anno il turismo si sta evolvendo sempre più alla ricerca di una nuova dimensione naturale e di un rapporto vero con le comunità locali. Durante la scorsa primavera abbiamo capito quanto sia importante la natura e il contatto con gli spazi liberi. “Il turismo che verrà” è un argomento strettamente correlato all’emergenza sanitaria che sta fungendo da potente acceleratore sui processi di cambiamento, anche nel settore turistico. Il turismo montano deve cogliere l’opportunità del cambiamento per consolidare il proprio ruolo e la propria identità all’interno dell’offerta turistica internazionale».
La visione di Franceschini rivolge lo sguardo al fenomeno del cosiddetto southworking, che negli ultimi mesi ha spinto molti lavoratori provenienti dalle regioni meridionali a scegliere di trascorrere lunghi periodi nei propri paesi d’origine sfruttando le potenzialità del lavoro da remoto. «Dobbiamo sfruttare la le potenzialità della tecnologia per creare una nuova offerta di vacanza in grado di coniugare la permanenza in montagna con una modalità light di lavoro — spiega Franceschini — L’obiettivo è passare dagli attuali cinque giorni di ferie a periodi di villeggiatura più lunghi, durante i quali poter alternare momenti di lavoro da remoto e passeggiate nella natura». Per farlo è necessario investire fortemente nelle infrastrutture tecnologiche delle quali è forte sostenitore l’assessore provinciale al turismo Roberto Failoni, tra i protagonisti della prima giornata di dibattito. Tra gli ospiti che prenderanno parte a questa nuova edizione, facilitati dalla possibilità di collegamento online, anche alcuni nomi illustri come gli alpinisti Reinhold Messner e Mauro Corona, il critico e presidente del Mart di Rovereto Vittorio Sgarbi, il meteorologo Luca Mercalli e molti altri.