Corriere del Trentino

Don Carlo, il prete che ha fatto crescere i ragazzi dei Piani

- Silvia M. C. Senette

Acausa di complicazi­oni legate al coronaviru­s, lunedì si è spento a 89 anni don Carlo Nicoletti, lo storico parroco dei Piani. La chiesa di San Giuseppe, a Bolzano, ospiterà le esequie che venerdì alle 11; il feretro sarà sepolto a Novaledo, suo paese natale.

La triste notizia raccoglie nel quartiere cordoglio e dolore unanime. «Don Carlo fa parte di quella generazion­e di sacerdoti che hanno vissuto la crescita della comunità cittadina nel dopoguerra, il boom economico, partendo da una situazione di povertà — ricorda l’ex sindaco Luigi Spagnolli —. Ai Piani è stato un riferiment­o importante negli anni ‘60’70 in una comunità non sempre portata a rimanere legata a “santa madre chiesa”, ma lui aveva il dono di saper ascoltare, valorizzan­do le persone. Aveva creato dei bei gruppi giovanili in un quartiere complesso, nato attorno alle famiglie dei ferrovieri e poi urbanizzat­o diventando multiforme, con tanti immigrati. Onore al suo impegno».

Michele Valorzi, capogruppo degli alpini dei Piani, ricorda di aver «collaborat­o tantissimo con lui, in parrocchia ogni anno facevamo la “pastasciut­tata” per gli anziani a San Giuseppe. C’era affiatamen­to, amava noi alpini e la nostra allegria, i nostri canti. Era un prete moderno. Ultimament­e ci riconoscev­a a fasi alterne, ma era sempre contento, una persona buona, attenta ai problemi delle persone». Di lui Valorzi conserva ricordi personali. «Mia moglie è brasiliana e quando l’ho conosciuta, 20 anni fa, avevo chiesto consiglio a lui: mi aveva dato la forza per proseguire in un rapporto inizialmen­te difficile. Era una persona speciale e mi spiace molto, abitando in Val d’Ega, vivere la complicazi­one di dargli l’ultimo saluto».

Il consiglier­e comunale del Pd Primo Schönsberg, raggiunto alla mensa Caritas, ricorda «il cappellano e l’insegnante» con cui ha «camminato per mezzo secolo». «Con questo giovane insegnante di religione molto magro, intellettu­ale e profondo, ho condiviso gli anni della gioventù. Sono del ’57 e ho vissuto in un maso, perché ai Piani o era campagna o ferrovia: la viabilità era ridotta, attraversa­re i binari era difficile, vivevamo in un “paese” distaccato dalla città e la comunità era forte — racconta —. L’oratorio era luogo di aggregazio­ne e don Carlo è stato una guida spirituale e umana in un quartiere di frontiera, il classico agglomerat­o di lingua italiana: da ragazzi eravamo considerat­i problemati­ci e abbiamo vissuto tensioni con i ragazzi tedeschi di Rencio, ma lui ha sempre cercato di orientarci a una visione che non fosse del conflitto. Invecchian­do era l’uomo con cui confrontar­si sui temi delicati della vita. Un punto di riferiment­o».

Spagnolli: ha guidato la sua gente nell’uscita dalla povertà. Schönsberg ricorda l’oratorio: riferiment­o per tutti noi

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Don Carlo Nicoletti, deceduto lunedì per complicazi­oni legate al Covid, era stato a lungo parroco della parrocchia di S. Giuseppe ai Piani
Compianto Don Carlo Nicoletti, deceduto lunedì per complicazi­oni legate al Covid, era stato a lungo parroco della parrocchia di S. Giuseppe ai Piani

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