Da domani Bolzano è «zona rossa» Si entra e si esce solo per necessità
Il report: terapia intensiva, occupato il 51% dei posti Registrati ieri 495 nuovi contagi e un decesso
Il tasso di occupazione dei posti letto in Terapia intensiva raggiunge il 51% e la Provincia proclama da domani e per due settimane la zona rossa in altri 11 Comuni, tra cui il capoluogo, ritenuti a rischio Covid-19 molto elevato.
Oltre a Bolzano, interessati Braies, Egna, Meltina, Nalles, Nova Levante, Ponte Gardena, Vadena, Velturno, Villabassa, Vipiteno che si sommano a Laives, Campo di Trens, Gargazzone, Glorenza, Malles, Racines, Rasun Anterselva, Sarentino, Sluderno, Tubre, Val di Vizze. In tutto 22 Comuni su 116 (168.000 residenti coinvolti nella serrata su 520.000), da cui si potrà entrare e uscire solo per lavoro e urgenze verificate. L’ordinanza che entra in vigore oggi e vale fino al 22 novembre su tutto il territorio provinciale prevede: coprifuoco dalle 20 alle 5; chiusura dei negozi tranne alimentari, edicole, farmacie, tabacchi; ristoranti solo per asporto fino alle 20 e con consegna a domicilio entro le 22; blocco dei centri commerciali nei weekend; lezioni a distanza per le scuole superiori; trasporti al 50% di capienza; blocco dello sport non professionale. A queste misure, nei Comuni dichiarati zona rossa, da domani e per due settimane saranno in vigore ulteriori restrizioni: stop delle attività didattiche in presenza a tutti i livelli (inclusi nidi e asili) e dei servizi alla persona, come acconciatori ed centri estetici. Inclusi tra i servizi essenziali (e dunque aperti) distributori di carburanti; articoli di ferramenta, idrotermosanitaria, materiale elettrico, ricambi auto; assistenza informatica.
«La giunta — spiega il presidente provinciale Arno Kompatscher — ha dovuto constatare l’andamento dei dati e imporre misure ancor più restrittive. Per favore, lasciamo da parte i contatti sociali non necessari, evitando di incontrare persone non conviventi. E quando giriamo, facciamolo per un valido motivo, rispettando distanze interpersonali e uso della mascherina». Limitazioni che valgono anche per le attività ricettive. «I turisti già in hotel possono restare fino a domenica — precisa il Landeshauptmann — dopodiché potranno essere accolti solo ospiti con comprovate esigenze lavorative». Elemento determinante per la svolta, l’indice Rt di contagiosità. «Intervenire così è necessario per piegare la curva e interrompere la catena di diffusione» sottolinea ancora Kompatscher, pensando in primis al capoluogo. I dati Asl descrivono come nella sola Bolzano si concentrino 1.940 degli attuali 6.552 positivi altoatesini.
Numeri impressionanti, mentre i contagi da Covid-19 continuano a crescere (495 casi acclarati ieri con 2.546 tamponi) con i ricoveri in terapia intensiva (saliti da 23 a 28 nelle ultime 24 ore, che si sommano ai 219 pazienti in carico agli ospedali pubblici e ai 68 nelle cliniche private, in leggero calo rispetto ai 223 e ai 70 del giorno precedente) e ai decessi, giunti a 320 da inizio pandemia con il morto registrato ieri. Alta la guardia nelle case di riposo dove ieri sono stati accertati, tra ospiti e personale, altri 22 contagi di cui 13 a Laion (13 in tutto), 5 a Lagundo
(10), 2 alla Lorenzhof di Lana (15), 1 alla Claraheim di Collepietra (7), 1 alla Roggia a Bolzano (1). Non è risparmiato nemmeno il mondo dell’hockey. Diversi giocatori dei Rittner Buam di Collalbo, team dell’Alps League, sono infatti risultati positivi. In flessione le persone in isolamento domiciliare precauzionale, calate da 7.735 a 7.474, di cui 2.205 a Bolzano.
Le misure varate, valgono al presidente Kompatscher critiche, ma pure inattesi sostegni, come quello di Michaela Biancofiore che indica a Giuseppe Conte il Landeshauptmann come esempio per la stesura del nuovo Dpcm. «Conte non perda alto tempo prezioso — esorta infatti la deputata di Fi — Per piegare davvero la curva dei contagi, faccia come Kompatscher
che ha messo da parte la captatio benevolentiae dell’elettorato per tutelare davvero la salute e il futuro economico». Alessandro Urzì ritiene invece insufficiente l’azione della Provincia. «Per ogni provvedimento di chiusura ci aspettiamo una misura di sostegno economico ad hoc» incalza il presidente territoriale di Fdi. Analoga la richiesta di Toni Serafini, segretario Uil Alto Adige: «La salute al centro, poi bisogna aiutare aziende e lavoratori». Claudio Della Ratta, infine, parla di Kompatscher per attaccare Renzo Caramaschi: «Particolare che il capoluogo venga chiuso e il sindaco non abbia fatto una comunicazione ai cittadini» dice il consigliere comunale di Oltre.
Kompatscher
«Va interrotta la catena della diffusione evitando i contatti con le persone non conviventi»
Biancofiore
«Il premier Conte non perda tempo: segua piuttosto l’esempio del presidente altoatesino»