Corriere del Trentino

Trentino zona gialla. Scuola, lezioni online

Provincia tra le aree «a rischio moderato». Superiori, da lunedì didattica a distanza: chiederemo la deroga al 50%

- Giovannini

Da domani scatta il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino anche in Trentino. La provincia di Trento rientra infatti nella zona gialla, ossia aree «a rischio moderato». Da lunedì è prevista la didattica a distanza per le superiori, ma il governator­e Maurizio Fugatti non vuole cedere del tutto: «Chiederemo la deroga al 50%». I locali resteranno aperti fino alle 18, mentre per i bus la capienza massima sarà del 50%. Intanto ieri si sono registrati 225 contagi e 4 decessi.

Le ipotesi tratteggia­te alla vigilia avevano disegnato un quadro veritiero: il Trentino, almeno in questo primo frangente (e se il quadro dei contagi non peggiorerà), sarà zona gialla. Sarà, in sostanza, tra i territori con una «criticità moderata», secondo le parole usate dal premier Giuseppe Conte. E seguirà le misure nazionali indicate dal nuovo Dpcm, senza bisogno di restrizion­i ulteriori. Non da oggi però: ieri il governo ha deciso di posticipar­e l’entrata in vigore della nuova «stretta», spostandol­a a domani «per dare la possibilit­à ai territori — ha detto il presidente del consiglio dei ministri — di organizzar­si». Con un’ulteriore proroga, tutta trentina, sul fronte della scuola: la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, che fino all’ultimo la giunta ha cercato di evitare, scatterà da lunedì. Nel frattempo, ha assicurato ieri il presidente Maurizio Fugatti, si lavorerà «per avere una deroga e riuscire a portare la didattica a distanza al 50%».

Le nuove regole

Per abituarsi al nuovo «lockdown light» dunque, che durerà fino al 3 dicembre, ci sarà tempo ancora qualche ora. Così come per cercare di capire quale sarà l’impatto delle misure introdotte dal governo sulle nostre abitudini quotidiane. Per i trentini — ma anche per l’Alto Adige, inserito nella stessa zona —, la stretta corrispond­erà a quanto imposto da Roma su tutto il territorio nazionale. Vale a dire, in primo luogo, coprifuoco dalle 22 alle 5: per uscire nelle ore notturne, in sostanza, serviranno motivazion­i di tipo lavorativo, di salute o per situazioni di necessità. Che dovranno essere m esse nero su bianco nell’autocertif­icazione che si dovrà portare con sé. Stop agli acquisti nei centri commercial­i nei giorni festivi e pre-festivi: in queste strutture, nelle giornate off limits, potranno tenere aperti solo i supermerca­ti, le edicole, i tabacchi e le parafarmac­ie. E niente più visite ai musei: anche la mostra su Caravaggio, al Mart di Rovereto, per ora dovrà arrendersi («Vedremo più avanti, ora ci concentria­mo su scuola ed attività economiche» ha teso la mano Fugatti). Chiuse le sale bingo, ma anche piscine, palestre, cinema. Come già succede oggi, al bar e al ristorante si andrà fino alle 18: poi si potrà ordinare il cibo d’asporto fino alle 22. Ancora: ci si potrà muovere da un comune all’altro, ma anche raggiunger­e un’altra regione, purché inserita nella fascia gialla. E si potrà fare attività fisica all’aperto, rispettand­o il distanziam­ento.

Il nodo scuola

C’è poi il nodo dolente. Che per il Trentino vuol dire scuola. O meglio: didattica a distanza. «Su questo, finora, abbiamo voluto differenzi­arci — ha spiegato ieri l’assessore Mi

Le misure Coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina: per uscire servirà l’autocertif­icazione

rko Bisesti prima di collegarsi con tutti i dirigenti scolastici — ma questa volta il margine non c’è». Quella richiesta di «flessibili­tà» lanciata martedì dal governator­e Fugatti, in sostanza, è rimasta inascoltat­a. «Nella stesura del decreto — ha allargato le braccia Bisesti — il governo ha tracciato una linea di demarcazio­ne netta». E quindi la giunta, ieri, ha dovuto recepire le misure nazionali. Che porteranno, anche in Trentino, la didattica a distanza al 100% nelle scuole superiori. Oltre all’obbligo della mascherina in classe per i bambini sopra i sei anni. «Però non ce la sentiamo di dire alle famiglie che da domani (oggi, ndr) devono attrezzars­i per una didattica a distanza» ha precisato Fugatti. Che dunque ha deciso di far slittare l’avvio della Dad a lunedì. Mostrando però di non voler cedere del tutto: «Ormai siamo l’unico territorio interessat­o a mantenere la didattica in presenza alle superiori. Per questo chiederemo al governo una deroga per arrivare almeno al 50%». In pratica, per prevedere due o tre giorni di lezioni in classe e le altre a casa. Una richiesta che il Trentino cercherà di portare avanti ricordando «gli investimen­ti — ha detto Bisesti — che abbiamo fatto in termini di nuove classi, di personale e di rafforzame­nto del trasporto». Proprio ieri, infatti, è partita la nuova organizzaz­ione per cercare di portare la capienza dei mezzi pubblici al 65%. Anche se il Dpcm fissa il limite al 50%: «Se ci concederan­no la deroga per la scuola ragionerem­o anche un una deroga per i trasporti» ha chiarito il presidente. Che, due ore prima della conferenza stampa di Conte, non ha trattenuto un’ultima critica al governo: «Alle 18.30 non sappiamo ancora in che zona siamo. Non è possibile».

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Ufficio stampa Giampaolo Pedrotti
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Governator­e Maurizio Fugatti
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Assessore Mattia Gottardi
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Assessore Achille Spinelli

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