Il bilancio torna grave: 225 contagi e 4 vittime Migliora la rianimazione
Confronto in consiglio. Ospedali, in arrivo nuovi spazi
Dopo un giorno di relativa «calma» torna a superare quota duecento il numero dei contagi in provincia. Ieri sono stati infatti 225 i tamponi risultati positivi (su un totale di 3.723 test). Ma soprattutto sono quattro le vittime (di cui tre ospiti di Rsa), che portano il totale dei morti a 516. Dei nuovi contagiati, 56 hanno più di 70 anni, mentre 22 sono invece bambini e ragazzi in età scolare: un dato che porta le classi in quarantena a quota 214. Per quanto riguarda la mappa dei contagi, la fetta più importante riguarda Trento, con un balzo di 73 nuovi positivi. A seguire Pergine Valsugana, che deve calcolare un aumento di 19 persone contagiate. Otto i positivi a Rovereto e a Levico, sette sull’Altopiano della Vigolana, sei a Baselga di Pinè.
Sopra quota duecento anche il numero dei ricoveri: siamo a 222. Con un dato positivo: i posti occupati in terapia intensiva passano da 12 a 11.
E contemporaneamente si lavora per potenziare il controllo attraverso i test rapidi: sono 28 le farmacie che hanno presentato una manifestazione di interesse per effettuarli. Cinque partiranno già tra venerdì e lunedì. Mentre l’azienda sanitaria punta ad arrivare a 1.500 test rapidi al giorno. Con una nuova modalità: chi risulterà positivo al test rapido non dovrà fare un tampone molecolare di conferma.
Intanto ieri, come annunciato, l’assessora Stefania Segnana ha aggiornato il consiglio provinciale — in videoconferenza — sulla situazione trentina. Partendo dai dati del contagio e da una considerazione: «In questa seconda fase di maggior rilevanza epidemiologica le periferie del territorio sembrano meno a rischio rispetto all’asta dell’Adige; è possibile che nelle zone più colpite durante la prima ondata sia maturata una consapevolezza maggiore riguardo i comportamenti più appropriati per diminuire il rischio di contagio» ha spiegato Segnana. Che ha fatto il punto sui lavori alle strutture ospedaliere, con 4 posti di terapia intensiva a Rovereto in via di realizzazione e altri in arrivo: 32 a Rovereto, 4 a Trento, 6 a Cles, con altri posti di terapia semi-intensiva a Trento (12), Arco (10) e Cles (8). Sul fronte del contact tracing, «l’Azienda sanitaria riesce ancora, con delle oggettive difficoltà, a farlo».
Articolato il dibattito, con molti consiglieri che hanno puntato l’attenzione sul delicato nodo della scuola. «La didattica a distanza crea discriminazioni tra chi abita in città e nelle valli» ha detto Filippo Degasperi (Onda civica). Un invito a continuare nello sforzo delle lezioni in presenza che è arrivato anche da Lucia Coppola (Futura) e Sara Ferrari (Pd), con Pietro De Godenz (Upt) che ha però sollecitato un potenziamento dei trasporti. Da più parti — maggioranza e opposizione — è arrivato invece l’appello a una comunicazione chiara e unitaria.
Le misure
Si punta ad aumentare il numero di test rapidi Sono già 28 le farmacie che vogliono effettuarli