Corriere del Trentino

Sciopero tute blu, produzione ferma

Adesione alta: in alcune aziende protesta il 90% dei dipendenti

- Mar.Mo.

TRENTO Braccia incrociate ieri per le tute blu. Ad un anno dall’avvio della trattativa con Federmecca­nica e Assital, lo sciopero proclamato da Fiom, Fim e Uilm ribadisce la protesta verso il mancato rinnovo del contratto nazionale, arenatosi sul nodo dell’aumento salariale (uno dei temi posti, insieme ad altri, oltre a welfare, sicurezza e conciliazi­one).

Nel settore industria e installazi­one impianti restano in attesa del rinnovo contrattua­le circa 12mila metalmecca­nici in

Trentino e 13mila in Alto Adige. Lo sciopero, infatti, ha raccolto numeri importanti. Lo stop — proclamato su due turni di 4 ore — ha bloccato la produzione di diverse aziende, con il 90% dei dipendenti in sciopero a Metalsiste­m, Zf Padova, Coster2, Acciaierie Valbruna e Aluminium Bozene. In altre realtà, le percentual­i di scioperant­i hanno superato il 50%. «I dati ci segnalano una forte adesione allo sciopero, nonostante l’emergenza sanitaria», nota Carlo Voltolini (Fim

Alto Adige). «Anche nel mezzo di una pandemia la valorizzaz­ione del lavoro deve restare al primo posto — commentano i segretari trentini Manuela Terragnolo, Luciano Remorini e Willj Moser —. Non ci può essere ripartenza se non si investe sul lavoro e sulle retribuzio­ni. I metalmecca­nici hanno dato una grande prova di responsabi­lità durante l’emergenza. Pretendiam­o la stessa responsabi­lità dalle aziende».

 Sindacati Ora è tempo di aumentare il salario

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