«Maledetti cantautori» Joplin, Cobain e gli altri disegnati da Anderle
I ritratti dei protagonisti della musica internazionale
Illustrazioni e musica sono un binomio ricorrente per Ernesto Anderle, noto sui social come Roby Il Pettirosso e Vincent Van Love, pagine che contano oltre centomila follower. L’illustratore nato a Milano ma che da tempo vive a Pergine Valsugana appare nel recente Maledetti cantautori, il nuovo libro di Nicholas Ciuferri edito da BeccoGiallo, in cui Anderle disegna venti ritratti di protagonisti della musica internazionale dalla biografia burrascosa. Il suo tratto inconfondibile ritrae Nick Drake e Janis Joplin, Tom Waits e Ian Curtis, Elliott Smith e Kurt Cobain fino agli italiani Tenco e De Andrè. La passione per la musica era già confluita nel sodalizio con il rapper Murubutu, di cui ha illustrato tutte le immagini di copertina dei suoi ultimi album, fino ad andare in tour assieme per il disco Tenebra è la notte ed altri racconti di buio e crepuscoli (2019).
I suoi più recenti lavori «RapConti illustrati» (2020) e «Ridammi la mano» (2019), pubblicati entrambi da Becco Giallo, hanno proprio per oggetto le canzoni di Murubutu e Fabrizio De Andrè. Ma i suoi disegni spaziano anche al di fuori del mondo della musica come dimostra la seguitissima pagina facebook Roby Il Pettirosso e l’altro suo alter ego Vincent Van Love, diventato nel 2019 un altro libro di successo ispirato alla figura di Vincent Van Gogh.
Ernesto Anderle, qual è il suo rapporto con la musica?
«La musica per me ha avuto un ruolo fondamentale perché mi ha cresciuto e insegnato a vivere. Dai 16 ai 25 anni credo di aver ascoltato solo cantautori italiani: da Fabrizio De Andrè a Guccini e De Gregori. I cantautori hanno in un certo modo sostituito il padre che ho perso e conosco ancora a memoria tutte le loro canzoni».
Nelle sue tavole spesso parte da una frase o da una strofa.
«Le canzoni sono aperte e ricche di significati e trovo stimolante l’uso delle parole. Avere ascoltato a lungo una canzone genera immagini, da lì parto per disegnare».
Com’è nata la sua pagina facebook Roby Il Pettirosso?
«Stavo disegnando un cane dalle sembianze umane ma non mi convinceva. Sulla mia finestra si è posato un pettirosso e ho buttato giù un’immagine stilizzata: mi è sembrato così spontaneo e simbolo di rinascita, il pettirosso che tiene compagnia fino a primavera. Robin è la sua traduzione in inglese e la sera stessa ho aperto la pagina facebook».
Grande successo anche del suo alter ego Vincent Van Love?
«Quando si studia Van Gogh a scuola lo si associa sempre alla pazzia, mentre leggendo le lettere scritte al fratello Theo si scopre che non è cosi. Vincent Van Love nasce per illustrare alcune righe delle lettere: ci metto solo il disegno, non voglio che emerga il mio pensiero».
Nell’ultimo tour di Murubutu è salito sul palco per illustrare dal vivo le canzoni.
«La prima volta ero un po’ spaventato perché non sono abituato a stare davanti a tanta gente. Mano a mano che il tour proseguiva è stata una ginnastica, era fondamentale rimanere concentrato per disegnare in tempo reale. A quel punto il pubblico non lo senti e non lo vedi e ti focalizzi solo sul disegno e sulla canzone».
A quali progetti sta lavorando?
«Sto cercando di dare una forma cartacea a Hedera, giallo gotico ambientato nell’Inghilterra dell’Ottocento, che ho aperto a maggio su facebook e instagram. E poi ho in cantiere un altro progetto...».
«Roby Il Pettirosso» Ascoltare le canzoni genera immagini da cui parto per creare i personaggi, così ho fatto con i brani di De Andrè