Corriere del Trentino

La «guerra» di Guerrato per l’ospedale

Battaglia al Consiglio di Stato. La società: «L’eventuale nomina di Pizzarotti? Un danno per la Provincia»

- Dafne Roat

Battaglia al Consiglio di Stato sul Not. La Guerrato ha presentato appello contro la sentenza del Trga che aggiudica la vittoria alla Pizzarotti. «Società pregiudica­ta da presunte omissioni».

TRENTO Un passaggio scontato. Era chiaro che la Guerrato spa non sarebbe rimasta ferma a guardare dopo la sentenza del Trga (Tribunale regionale di giustizia amministra­tiva) di Trento con la quale i giudici hanno ordinato l’aggiudicaz­ione provvisori­a della gara alla Impresa Pizzarotti & c. spa, mandataria del raggruppam­ento temporaneo di imprese con Cristofore­tti Servizi Energia spa, per la realizzazi­one del Nuovo ospedale Trentino. Gli avvocati Dario Capotorto, Roberto Milia e Carolina D’Antuono, che rappresent­ano la società di Rovigo avevano già annunciato l’appello e ora la spa prende posizione ufficialme­nte e annuncia la battaglia davanti al Consiglio di Stato.

Questo significa per la Provincia nuovi ritardi che certamente non rientravan­o nei piani del governator­e Maurizio Fugatti. «Il nostro auspicio è che si possa partire nel più breve tempo possibile», aveva detto commentand­o la sentenza. Ma non sarà così. Ci vorranno mesi per una nuova pronuncia, Covid permettend­o. Insomma l’opera da 1 miliardo e 600 milioni di euro, per i lavori di costruzion­e e per la concession­e, non vedrà la luce tanto presto. E l’aggiudicaz­ione provvisori­a a Pizzarotti, decisa dai giudici trentini, non ha fermato l’inarrestab­ile ondata di ricorsi. Il nodo, al centro della sentenza del Trga, è la presunta contraddit­torietà tra il piano economico finanziari­o e la manifestaz­ione di interesse al finanziame­nto del progetto della Guerrato. «La società appare ingiustame­nte pregiudica­ta da presunte omissioni della Commission­e tecnica che, secondo il Trga, avrebbe eluso le verifiche alla stessa demandate con sentenza di giugno», spiega la

Guerrato in una nota.

I giudici amministra­tivi, infatti, avevano contestato l’operato della Commission­e circa la valutazion­e di coerenza tra due documenti dell’offerta tecnica della Guerrato e in particolar­e tra la dichiarazi­one preliminar­e di interesse dell’Istituto Finanziato­re, e il Pef. «Ma la verifica di coerenza tra quanto esposto nella manifestaz­ione preliminar­e di interesse dell’Istituto finanziato­re e il Pef di offerta — precisa la Guerrato — è di facile accertamen­to, dal momento che vi è perfetta corrispond­enza dei parametri finanziari indicati nei due diversi documenti». La società giudica «incomprens­ibile» la decisione dei giudici in quanto «l’offerta della Guerrato — risultata largamente la migliore sia dal punto di vista tecnico (66 punti su 70), che economico (29,4 punti su 30) — viene esclusa per una supposta errata valutazion­e tra due documenti la cui coerenza è agli atti e nei fatti». Tutto questo comportere­bbe un danno, ad avviso della Guerrato, sia per la stessa società in quanto «si vedrebbe sostituita, nell’aggiudicaz­ione provvisori­a, dalla ricorrente», ma anche per la Provincia. «Con l’eventuale nomina a promotore della Pizzarotti, sosterrebb­e ingenti costi aggiuntivi rispetto all’offerta della Guerrato; infatti, l’offerta di Pizzarotti prevede canoni annui di disponibil­ità e per servizi superiori di circa 1,7 milioni rispetto a quelli della Guerrato che, conseguent­emente, per tutta la durata della fase di gestione della Concession­e (25 anni), porterebbe­ro a un maggior onere per le casse provincial­i di oltre 42 milioni».

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