Il virus colpisce il portafogli: ogni trentino perde 3.300 euro
Ogni italiano, alla fine del 2020, avrà perso in media 2.500 euro rispetto al 2019. Nettamente meno di quanto si sarà ridotta la ricchezza dei residenti in provincia di Bolzano e Trento. Il Pil pro-capite, qui, si ridurrà rispettivamente del 10 per cento e del 9,8 percento. Tradotto: le tasche di un altoatesino si «alleggeriranno» di 4.058 euro, mentre quelle di un trentino di 3.259 euro. In più, il Pil reale, in regione, tornerà ai livelli di 11 anni fa. Lo dice l’ultimo report dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, ritratto fedele dell’effetto del Covid sui portafogli dei cittadini.
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Il Pil reale torna a valori di 11 anni fa, durante la crisi del 2009. La ricchezza si riduce
TRENTO Ogni italiano, alla fine del 2020, avrà perso in media 2.500 euro rispetto all’anno passato. Nettamente meno di quanto si sarà ridotta la ricchezza di un cittadino di Bolzano o di Trento. Il Pil pro-capite, qui, si ridurrà rispettivamente del 10 per cento e del 9,8 percento. Tradotto: le tasche di un altoatesino si «alleggeriranno» di 4.058 euro, mentre quelle di un trentino di 3.259 euro. Lo dice l’ultima elaborazione dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre, ritratto fedele dell’effetto del Covid sui portafogli dei cittadini. E se già i numeri che si leggono sono preoccupanti, nulla saranno a confronto di quelli effettivi: i dati oggetto dell’elaborazione, infatti, sono aggiornati al 13 ottobre. Prima che l’ultimo Dpcm del governo (24 ottobre, ndr) imponesse ulteriori restrizioni alle attività economiche.
Le due province in cui il Pil pro-capite segna i valori più alti del paese sono le stesse che pagano il prezzo più alto a causa pandemia. Prima è la provincia di Milano. L’Alto Adige segue. La provincia di Bolzano, regina italiana del Pil turistico, perde una percentuale importante di ricchezza pro-capite. A fine anno, un altoatesino avrà portato a casa 338 euro in meno ogni mese. La situazione è lievemente migliore in provincia di Trento, secondo quanto stima la Cgia di Mestre. Il Covid-19 ha sottratto alle tasche dei trentini circa 271 euro al mese. Per un totale di 3.259 euro bruciati sull’anno intero. Il Trentino risulta comunque la decima provincia più colpita d’Italia. D’altra parte, si tratta anche in questo caso di un territorio a vocazione turistica. Lo scarto con la media nazionale è significativo: il Pil pro-capite italiano ha subito infatti una variazione di 2.484 euro.
Tornano ad abbassarsi livelli di ricchezza, e il Trentino-Alto Adige non fa eccezione. Anzi. Il Pil reale, a fine anno, avrà subìto una flessione del 10%, riportando la regione indietro nel tempo, fino ai livelli di ricchezza di 11 anni fa.I 44 miliardi di Pil del 2019 si contrarranno fino a 39,9 nel 2020. Era il 2009 l’ultima volta in cui il Pil ha segnato valori analoghi. Undici anni fa la regione era, per l’appunto, in piena recessione a causa della crisi finanziaria mondiale. La seconda ondata pandemica trascina nuovamente le Province autonome in una situazione di crisi. L’elaborazione considera infine l’occupazione. In Trentino-Alto Adige si perderanno 11.200 posti, numero mitigato dall’introduzione del blocco dei licenziamenti.