Cade per duecento metri, muore medico di 32 anni
Federica Marcolla, 32 anni, lascia due bimbi. Il dolore di pazienti e colleghi: era straordinaria
È morta davanti agli occhi del compagno precipitando per 200 metri dalla via ferrata Che Guevara Federica Marcolla, 32 anni, stimata dottoressa di medicina generale di Cognola. Addolorati colleghi e pazienti.
TRENTO Era dietro di lui, poi, all’improvviso la caduta. È morta davanti ai suoi occhi senza che potesse fare nulla per fermare quel terribile salto nel vuoto. La disperata chiamata alla centrale unica di emergenza non è bastata a salvarla. Un volo di 200 metri dalle rocce del monte Casale lungo l’affascinante salita che sale da Pietramurata fino alla cima del monte. La via ferrata Che Guevara non è particolarmente difficile dal punto di vista tecnico, ma ha molti punti esposti.
Federica Marcolla amava la montagna, per lei l’alta quota e i viaggi venivano appena dopo quell’amore e passione viscerale per la medicina che l’ha sempre accompagnata fin da quanto era ragazzina. Ieri mattina era partita insieme al suo compagno per raggiungere la cima del monte. Erano a una decina di metri dalla cima quando si è consumata la tragedia. Federica forse ha saltato una sicurezza tra un passaggio e l’altro e non è riuscita ad assicurarsi al cordino con il gancio, poi ha perso l’equilibrio ed è precipitata. Erano le 11.30 quando è arrivata la telefonata alla centrale unica di emergenza 112, è stato il compagno a chiamare, ma alla tragedia hanno assistito, impotenti, anche altri escursionisti.
La corsa contro il tempo dell’equipaggio dell’elicottero di Trentino Emergenza non è bastato a salvarla. Il coordinatore dell’Area operativa Trentino meridionale del Soccorso alpino ha subito chiesto l’intervento dell’elicottero che, una volta individuato il luogo dell’incidente, ha verricellato sul posto il tecnico di elisoccorso e l’equipe sanitaria. Il medico, però, non ha potuto fare altro che constatare il decesso della ragazza. Dopo il nullaosta delle autorità, la salma è stata ricomposta e portata nella camera mortuaria.
Un dolore profondo per il compagno e per i due figli piccoli. Federica aveva solo 32 anni e lascia un bimbo di sei anni e una bimba di tre, ma lascia anche un grande vuoto tra i suoi pazienti a Cognola che hanno conosciuto la sua grande professionalità, determinazione e umanità. Federica aveva frequentato il liceo classico e già allora sognava di diventare un medico, come ricorda Giulia Merlo, sua compagna di scuola. «È sempre stata una ragazza super studiosa, ma anche solare e piena di vita — ricorda commossa— ha sempre desiderato diventare medico ed era riuscita a realizzagedia re il suo sogno». Dopo il liceo Federica, cresciuta in Rotaliana, aveva frequentato l’università a Parma poi era rientrata in Trentino. Aveva lavorato in Africa con i bambini come volontaria e poi con la cooperativa sociale La Rete, insieme ai disabili. Stimata, risoluta era una professionista preparata.
«Era impegnata anche nel sociale — spiega il presidente dell’ordine dei medici, Marco Ioppi —, promuoveva degli appelli e iniziative anche per aumentare il senso di comunità e responsabilità dei medici. Era aperta alla professione, stimata». «Di fronte a una tracosì grande si resta attoniti e scossi, è una grandissima perdita», aggiunge. È affranto il dottor Francesco Chiumeo che aveva lavorato a lungo insieme a Federica e l’aveva voluta con sé alla scuola di formazione specifica in medicina generale. Il dottor Chiumeo, vicedirettore e responsabile dell’attività di formazione, aveva reclutato Federica Marcolla come docente. «Era una straordinaria collega e donna a cui ero molto legato — spiega commosso — Era una bravissima ecografa, avevo investito molto su di lei, l’avevo sentita solo ieri (venerdì per chi legge, ndr). Ci eravamo organizzati per fare i tamponi veloci e per poter dare una risposta coordinata alle problematiche del momento».
Il dolore e il vuoto che ha lasciato è palabile anche nelle parole dei pazienti che hanno voluto lasciare un suo ricordo sui facebook. «Mi dispiace un mondo dottoressa, ci eravamo sentite ieri e ancora ricordo la sua voce rassicurante», scrive Sharon Gort e il pensiero di tutti va ai due bimbi che Federica ha lasciato e che «hanno perso la mamma negli anni più belli dell’infanzia», ricorda Ruggero Bortolotti.