Corriere del Trentino

«Spero che i ragazzi non rivivano il senso di isolamento di aprile»

- T. D. G.

Riunioni e incontri continui con i dirigenti scolastici e i rappresent­anti dell’assessorat­o, ma anche collegamen­ti e scambi con i genitori degli studenti. «Tenere le fila di una situazione imprevedib­ile e imprevista e cercare di monitorare alcune situazioni ed intervenir­e laddove è possibile», è questo ciò che detta l’agenda di Viviana Sbardella, 60 anni, ex dirigente scolastica dell’Istituto di istruzione «Lorenzo Guetti» di Tione e attuale sovrintend­ente scolastica.

Un ruolo che è stato reintrodot­to dalla giunta nell’agosto del 2019 con la funzione (tra le altre) di promuovere l’innovazion­e didattica e metodologi­ca nelle scuole. Ma «adesso, ahimè, siamo focalizzat­i prioritari­amente sulle questioni che riguardano la pandemia», dice Sbardella. Uno dei temi principali è senza dubbio la scuola a distanza, per cui oggi ci sono delle indicazion­i ben più precise. «Spero però che i bambini della scuola primaria e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado non vivano più quel senso di isolamento totale ed assoluto che hanno vissuto in primavera — afferma —. Togliere

ai bambini la dimensione della socialità può essere più pesante dei limiti posti al normale percorso di apprendime­nto ed è qualcosa che non si può compensare». E aggiunge un’ulteriore consideraz­ione. «Nelle classi in quarantena è ricorrente che a fronte di un alunno positivo i compagni di classe non risultano positivi — spiega la sovrintend­ente — Vuol dire che le scuole non sono affatto un luogo di contagio e sarebbe un peccato penalizzar­le».

Togliere ai bambini la dimensione della socialità può essere più pesante dei limiti posti al normale percorso di apprendime­nto

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Sovrintend­ente Viviana Sbardella

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