Decreto Ristori per cinquemila Unione critica
In arrivo la prima tranche di aiuti da Roma Intanto la giunta approva il bilancio 2021
Sono in arrivo anche in Trentino i primi contributi previsti dal Decreto Ristori. La provincia stima che dovrebbero andare a vantaggio di circa 5mila operatori.
Il metodo, il più possibile
TRENTO rapido, è stato definito fin da subito: accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale dei soggetti beneficiari. La scadenza individuata dall’agenzia delle entrate per erogare, in tempi brevi, la prima tranche di contributi a fondo perduto agli operatori colpiti dalla seconda ondata pandemica era fissata a 9 giorni lavorativi dall’emanazione del Dpcm. Termine raggiunto proprio ieri.
Sono in fase di arrivo anche in Trentino i primi contributi previsti dal Decreto Ristori, che in tutta Italia ha una platea di oltre 221mila imprese la cui attività è stata limitata dalle restrizioni contenute dall’ultimo decreto governativo del 24 ottobre. Un importo che l’Agenzia delle entrate stima dovrebbe superare i 31,3 milioni in Trentino-Alto Adige, andando a beneficio di 6.926 soggetti in regione. Ma la Provincia di Trento si aspetta un numero decisamente più alto. Gli uffici della prostretti, vincia fanno sapere che si andranno a superare le 10mila unità tra Trento e Bolzano. Considerando una ripartizione del 50%, in Trentino tra operatori e imprese i beneficiari sarebbero almeno 5.000.
Attività a partita Iva costrette a chiusure parziali o totali a causa delle nuove restrizioni. Bar, ristoranti, alberghi, discoteche, palestre, cinema e teatri, taxi, gelaterie e pasticcerie per dirne alcune. Ora destinatarie della prima quota di aiuti del Decreto Ristori, a cui presto seguirà una seconda, rivolta a una platea più allargata e caratterizzata da un aumento del 50% del contributo, in adeguamento all’individuazione di nuove zone rosse e arancioni rese necessarie dell’emergenza coronavirus (Decreto Ristori Bis). Secondo la logica che chi ha ricevuto il primo bonifico riceverà automaticamente il secondo.
Sul provvedimento Confcommercio Trento ha già alcune riserve. Per quanto i tempi per decidere siano stati il Ristori Bis non può rimanere così («ora va definito»). Due le critiche che solleva il direttore Massimo Piffer. La prima riguarda il criterio varato dal governo per stabilire l’erogazione degli aiuti a fondo perduto. Viene infatti richiesto agli operatori di allegare il fatturato di aprile 2019 rispetto all’aprile 2020, dimostrando una contrazione di un terzo del fatturato. «Il mese di aprile non è sufficientemente rappresentativo per individuare la perdita. Tanti operatori hanno subito a giugno un maggiore danno o lo subiranno a novembre. Gli aiuti vanno declinati sul lungo termine, perché è questo l’arco temporale in cui insiste la perdita», chiosa Piffer. E nonostante l’ampliamento della platea di beneficiari, Confcommercio conta le categorie che mancano all’appello dalla lista dei codici Ateco inseriti nel decreto. «Ci sono ancora troppi operatori esclusi dagli aiuti a fondo perduto. È necessario l’inserimento degli agenti di commercio e dei rappresentanti, oltre che delle società di formazione. Tra partite Iva e società sono più di 100 in Trentino e sono in continua perdita».
I ristoratori ancora non registrano bonifici da Roma. «Al momento non ci risulta alcun pagamento — spiega Massimiliano Peterlana, presidente Fiepet, in rappresentanza di ristoranti e pubblici esercizi — anche se ad oggi era previsto l’arrivo degli aiuti a fondo perduto. Dal governo è però stata inviata la specifica sul Decreto Ristori bis». Il provvedimento raddoppia gli aiuti erogati, arrivando ad una soglia di 2,5 miliardi. Per i ristoratori il ristoro dovrebbe passare dal 200% al 250%.
Intanto, riunita in una seduta straordinaria, in attesa degli aiuti nazionali, la giunta provinciale ieri ha approvato il bilancio 2021. Un esercizio compromesso dalla pandemia che rallenta gli indicatori economici. È infatti in calo di 500 milioni il gettito tributario che alimenta le casse dell’Autonomia speciale e, nel complesso, le entrate stimate sono pari a 4,408 miliardi.
Peterlana I primi bonifici erano attesi oggi (ieri, ndr) ma ancora non abbiamo registrato alcun pagamento ai ristoratori