Performance ambientali, Trento prima
Legambiente: bene la raccolta differenziata (83%). Punto dolente la qualità dell’aria
Trento resta sul podio. La città capoluogo si conferma al primo posto nel rapporto stilato dal Legambiente sulle «performance ambientali». Il punto dolente resta la qualità dell’aria, si sono registrati sforamenti per quanto riguarda l’ozono, mentre secondo il report nazionale la raccolta differenziata va bene. È soddisfatto l’assessore comunale Paolo Zanella. Cresce anche il numero di cittadini che usa i mezzi pubblici, mentre cala lo spazio destinato alle ciclabili.
TRENTO «Trento si conferma prima, come lo scorso anno». Prima nel «Rapporto sulle performance ambientali delle città 2020» stilato da Legambiente — con la collaborazione di Ambiente Italie e Sole24Ore — che è stato presentato ieri in una conferenza online a cui l’assessore alla Transizione ecologica Paolo Zanella ha partecipato assieme a Giorgio Zampetti, direttore nazionale di Legambiente, e Paola De Micheli, ministra per le Infrastrutture e i Traporti. Il punteggio è di 78,98 punti su 100, lievemente in flessione rispetto all’edizione 2019, quando la percentuale dei valori era dell’81,2. «Siamo molto felici di questo risultato» ha commentato Paolo Zanella. L’assessore però ammette un «punto delicato»: «Quello della qualità dell’aria, ma sono solo 3 le città italiane con una qualità ottimale. Molto bene invece, come avevano già evidenziato anche altri indagini, la raccolta».
«Come tutte le città del gruppo di testa — scrive il Rapporto — Trento conta su buone performance complessive nei settori chiave del nostro studio. Migliorano i valori medi complessivi sia per quel che concerne il biossido di azoto (No2 ) che per le Pm10, ma peggiora leggermente nei giorni di superamento dei limiti per l’ozono: erano 38 giorni di superamento lo scorso anno, arriva a 40 quest’anno. Cresce — come confermava Paolo Zanella — la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato: Trento sfiora l’83% nel 2019 (82,6%), mentre era poco sopra l’81% nel 2018, e si conferma tra le città migliori in questo parametro», è infatti sesta.
Ma a completare il quadro, si legge nel Rapporto di Legambiente, «c’è il decrescere dei rifiuti prodotti che calano dai 465 chili per abitante/anno del 2019, agli attuali 462. Crescono i passeggeri trasportati dal servizio pubblico (da 185 viaggi per abitante annui del 2018 ai 190 del 2019), ma cala lo spazio destinato alle infrastrutture dedicate alla ciclabilità». Un dato quest’ultimo, contestato dall’amministrazione comunale: «C’è un errore nel calcolo, per un errore nel precedente Rapporto che ci assegnava un valore sovrastimato. Nessun calo di spazio — assicura Zanella — ma piuttosto un incremento». Confermato invece anche dal Comune, come certificato da Legambiente, il costante miglioramento delle performance sul consumo di suolo. «Registriamo un costante miglioramento del capoluogo trentino nell’indice dedicato al consumo di suolo che si ferma a 8,20/10», e lo scorso anno era a 7,40/10, due anni fa a 6,25. «Trento è appena fuori dalla top ten: è undicesima». Anche Mantova, come Trento, conferma la posizione dello scorso anno, seconda, nonostante un lieve calo della media generale. Terza è Pordenone, quarta lo scorso anno e sesta due anni fa. Chiudono la classifica Pescara, Palermo, Vibo Valentia.
Il convegno online che si è tenuto ieri — riferisce il Comune di Trento — è stata anche l’occasione per avere dalla ministra De Micheli «garanzie sui fondi promessi dal Governo per rendere più ecologico il parco dei mezzi pubblici dei comuni italiani».