Il viaggio di Eva nella storia della sua famiglia. E del Sudtirolo
«Eva dorme» (Mondadori, 352 pagine, 11 euro) è il romanzo d’esordio di Francesca Melandri e ha come sfondo le guglie dolomitiche del Rosengarten. Eva riceve una telefonata da Vito, carabiniere calabrese in pensione, che ha prestato servizio in Alto Adige negli anni Sessanta, cupi di tensione e attentati. Tra Vito e
Gerda, la madre di Eva che lavorava come cuoca in un grande albergo, era nato un amore sincero al punto che il carabiniere era stato per Eva il padre che la bimba non aveva mai avuto. La chiamata di Vito spinge Eva a intraprendere un viaggio in treno verso il mare della Calabria, viaggio che diventa l’occasione per fare un percorso a ritroso nella vita della propria famiglia e nella storia della sua terra: dall’assegnazione del Sudtirolo austriaco all’Italia, all’Opzione dopo la seconda guerra mondiale quando gli abitanti di lingua tedesca furono invitati ad abbandonare la loro comunità d’origine per ricostruirla in Germania, agli anni del terrorismo. Un intreccio di integrazione e autodeterminazione che permane ancora oggi. (Chiara Marsilli)