L’addio a Cattani, Ghezzi rivela «In Consiglio al posto mio»
«Un uomo libero, giusto, un intellettuale la cui sapienza splendeva». Piergiorgio Cattani, ricordato ieri da parenti e amici durante la cerimonia funebre che si è svolta nella chiesa di Sant’Antonio in Bolghera, era anche «il futuro consigliere provinciale di Futura». Lo ha svelato Paolo Ghezzi dall’ambone a fianco al feretro, rivolgendosi idealmente a Piergiorgio: «Saresti stato un coraggioso, innovativo, spiazzante consigliere provinciale».
«L’ultimo mese del nostro fitto dialogo — spiega Ghezzi, sempre in forma di dialogo con l’amico scomparso — è stato tutto dedicato a prefigurarti consigliere provinciale di Futura. L’esito delle elezioni comunali consentiva di pensare a te, secondo dei non eletti nel 2018, per il passaggio di consegne che ti avevo annunciato, dopo due anni di legislatura». Il primo dei non eletti, Paolo Zanella, è stato eletto nel capoluogo, nominato assessore nella giunta Ianeselli: Ghezzi, quindi, avrebbe lasciato il suo posto a palazzo Trentini a Cattani, dimettendosi dalla carica di consigliere provinciale: «Quando hai capito che si faceva sul serio — continua Ghezzi rivolgendosi a Cattani — hai detto: sono pronto alla sfida, mi dai una nuova ragione di vita, non mi tiro indietro. Hai cominciato a fare mille domande: quando si depositano gli ordini del giorno, come funzionano le commissioni legislative in videoconferenza, quant’è largo l’ascensore del palazzo della Regione», per verificare che la sua carrozzina su cui dalla malattia era costretto a spostarsi passasse dalle sue porte: «E l’ho pure misurata con il metro — commenta Ghezzi — e ci sarebbe passata». Commosso, ma orgoglioso del suo amico e sodale politico, l’attuale consigliere di Futura si rivolge ancora al suo ideale «successore»: «Avevamo anche fissato la data dell’annuncio, il solstizio d’inverno. E invece l’autunno tiepido ti ha chiamato prima del tempo».
Consigliere provinciale «in pectore», quindi, pronto a tradurre la sua passione politica in azione legislativa, carico di quei «talenti» che ieri — durante la cerimonia — sono stati ricordati anche dal sacerdote che officiava la celebrazione: «Il ricordo di Piergiorgio è fonte di speranza e di pace». Don Severino Vareschi ha comunicato «la presenza spirituale alla cerimonia dell’arcivescovo Lauro Tisi e dell’arcivescovo emerito Luigi Bressan, ma anche di don Marcello Farina — ha aggiunto — che avrebbe intensamente desiderato essere qui con noi». Ma tanti altri c’erano tra i banchi e all’esterno della chiesa. Oltre ai familiari tutto il gruppo di Futura. Oltre a Paolo Ghezzi, l’assessore comunale Paolo Zanella e il consigliere comunale Corrado Bungaro, la vicepresidente di Futura — vice di Piergiorgio Cattani — Claudia Merighi, Fabiano Lorandi e Nicola Serra. Nel primo banco il sindaco Franco Ianeselli e il presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli. C’erano i Verdi, l’ex senatore Marco Boato e la consigliera provinciale Lucia Coppola; l’ex governatore Lorenzo Dellai, il vicepresidente della giunta provinciale Mario Tonina, il segretario della Cgil del Trentino Andrea Grosselli, il presidente del Patt Franco Panizza con il consigliere provinciale Lorenzo Ossanna, la capogruppo del Pd in Consiglio provinciale Sara Ferrari, gli ex consiglieri provinciali Vincenzo Passerini e Renzo De Stefani, l’assessora comunale Mariachiara Franzoia. E c’erano i due assistenti di Cattani, Daniel Bekele e Alpha Conde. Prima degli interventi degli amici e dei familiari — ha parlato, a nome della città anche il presidente del Consiglio comunale Paolo Piccoli, e per il ricordo di Cattani giornalista di QuestoTrentino ha parlato Ettore Paris — Alpha ha intonato una preghiera, un canto intimo e struggente in lingua mandinka, un idioma della sua terra africana, accompagnato dalla musica eseguita da Corrado Bungaro. Parole inintelligibili, litanie strazianti di suoni inconsueti che sono però arrivate al cuore di tutti, che hanno commosso i presenti, unendoli nell’applauso finale a Piergiorgio Cattani, «uomo libero, giusto, intellettuale la cui sapienza splendeva».