Salviato: «Ci dispiace non poter giocare»
Ancora rinviata la gara col Feltre. Il capitano del Trento: «Non molliamo di un centimetro»
Sul suo biglietto da visita c’è scritto: 230 presenze in serie B. Simone Salviato, difensore classe ‘87 del Calcio Trento, ha vissuto da protagonista per un decennio il calcio che conta. «Eppure sono ancora animato da motivazioni profonde e vere. La voglia di continuare a migliorarmi e far crescere i più giovani mi spingono a tenere il piede sull’acceleratore».
Salviato, come state vivendo questa situazione d’incertezza nel calendario?
«C’è grande dispiacere, allenarsi tutti i giorni senza avere sicurezza su quando si potrà giocare non è facile (a tal proposito anche il recupero Trento – Union Feltre in programma tra una settimana è stato rinviato ndr). Devo dire però che nessuno ha mollato di un solo centimetro, anzi se possibile l’intensità è addirittura aumentata. Gran parte del merito è del nostro tecnico Carmine Parlato».
Data la sua esperienza ci dica: che gruppo è quello gialloblù?
«Siamo tutte persone serie con gran voglia di fare. La compattezza è indiscutibile e lo si vede anche la domenica: quando un compagno magari subisce un fallo particolarmente duro tutta la squadra si muove in sua difesa. Vi posso assicurare che non è scontato, da questo punto di vista ho imparato moltissimo da quello che considero il mio riferimento come allenatore ovvero Davide Nicola».
Cosa le ha insegnato a Livorno in particolare?
«Che per entrare in sintonia con i tuoi compagni non ti devi fermare al calcio ma andare oltre, interessandoti anche della vita extra campo. Solo così potrai capire appieno i momenti positivi e quelli negativi di chi ti circonda. L’ho fatto anche qui a Trento dal primo giorno. Magari qualcuno si sarà anche chiesto “ma cosa vuole questo?”»
Tornando al calcio giocato cosa hanno detto i primi sei turni di campionato?
«Siamo in un girone davvero molto equilibrato, se molli anche solo per un minuto rischi che cada tutto il castello. Sarà determinante non farsi abbattere quando arriveranno i momenti più difficili, non si può vincere sempre e la gestione delle sconfitte è spesso la base di partenza per ottenere i risultati più importanti».
Dal punto personale è soddisfatto del suo rendimento?
«Direi di sì, all’inizio ho avuto un problemino fisico che mi ha rallentato ma poi la situazione è migliorata. In generale, per le mie caratteristiche fisiche, impiego sempre una decina di giornate per arrivare al top».
Il presidente Mauro Giacca sogna di poter festeggiare il centenario del Trento in Lega Pro. Lei cosa ne pensa?
«Nascondersi avrebbe poco senso, il nostro organico è da primissimi posti. Detto ciò ci sarà da soffrire e da lottare sino alla fine».