Corriere del Trentino

Dodicianni , un tuffo nella memoria con un pianoforte e una batteria

- Fabio Nappi

Il ritorno di Dodicianni dopo cinque anni di silenzio si intitola «Discoteche» e dura poco più di due minuti. Eppure in questo breve spazio il cantautore, da qualche anno residente in provincia di Bolzano, sintetizza il suo passato con lo sguardo rivolto al futuro. «Quando provi a raccontare una storia è più facile se conosci ciò di cui parli — spiega Andrea Cavallaro, in arte Dodicianni — le frittelle di San Pietro, la festa dell’Unità quando ancora si faceva alla Loren, San Rocco, la festa del pesce di Villaggio Norge, i fuochi a Rosolina, sono tutte qui dentro». Una canzone che colpisce nel segno toccando i sentimenti più veri, un testo breve e incisivo, solamente sussurrato nel ritornello e una musica che si snoda dolce al pianoforte con un imprevedib­ile assolo di batteria finale. Una storia d’amore che emerge dai ricordi , che nel suo caso affondano le radici nei locali, nelle sagre e nelle feste del Polesine. L’originalit­à di Dodicianni emerge anche dal videoclip diretto da Martin Alan Tranquilli­ni in cui lui seduto al pianoforte è accompagna­to dai suoi musicisti, mentre registrano il brano all’Overdrive Recording Studio. Una canzone che merita ripetuti ascolti per aprire nell’ascoltator­e brecce nella memoria.

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