Quegli asparagi coltivati in vaso dalle foglie come piumette, così di moda negli anni Sessanta
uanti anni sono passati, da quando ho visto per l’ultima volta in un salotto buono un’asparagina coltivata in vaso? Mi pare di ricordare che queste piante andassero di moda negli anni Sessanta e Settanta. Sono evidentemente cambiati i gusti: c’è stato persino un periodo in cui l’asparagina era considerata démodé come l’aspidistra nella vetrina del macellaio. Mi piacerebbe ritrovarne un esemplare, a casa mia queste sempreverdi ricadenti abbondavano.
Le specie più conosciute erano l’Asparagus sprengeri, il più resistente e comune, folto e robusto, decorativo, con spine acute che si nascondevano fra le foglie. Poi l’Asparagus densiflorus, con foglie molto fitte: la varietà «Myersii» sembrava uno scopino lava-bottiglia, i rami restavano eretti e non ricadevano come nelle altre. L’Asparagus falcatus, molto ricadente, avevano spine puntute più numerose che negli altri esemplari – pungono tutti - e foglie più rade a forma di falcetto. L’Asparagus acutifolius – non l’ho mai visto, se non fotografato - fiorisce fittamente con fiorellini gialli e produce bacche rosse.
Anche gli altri Asparagus fioriscono, di norma con minuscoli fiori bianchi e profumati.
Infine, ricordo bene l’asparagina dal nome A. setaceus Plumosus, che ho sempre considerato la più elegante. I suoi rami si sviluppano prima verso l’alto, poi orizzontalmente, per infine ricadere, piegandosi con eleganza; il fogliame è fitto, assomiglia a piumette sottili. Parlo di fogliame: in effetti, quelle che in tutte le asparagine sembrano foglie, sono in verità mini-rametti; le foglie si sono tramutate in fillodi, cioè spine o anche in squame quasi invisibili. Questo però è tema da botanici specializzati.
Chi vuole approfondire, trova tutto nella letteratura a disposizione.
Se la pianta vi ricorda anni passati, se avete voglia di cimentarvi con specie - chissà perché passate di moda, ma sempre eleganti e decorative, dovete rivolgervi ai vivai in internet, in regione difficilmente la troverete. Oppure ve la può regalare qualche contadina, che la tiene ancora sul balcone, in mezzo ai gerani.
Non è difficile da coltivare: vuole per prima cosa spazio per i suoi rami ricadenti. Poi un vaso capace e un sottovaso in cui versare l’acqua: il terriccio deve restare umido, mai essere però bagnato; vuole anche un posto luminoso e possibilmente senza sole diretto. Prospera bene con concimazioni regolari. Ogni tre anni il pane di radici – sono rizomi, riserve di nutrimento per la pianta – si divide con delicatezza con un coltello affilato o con una sega a mano. I rami ingialliti si tagliano alla base. In estate può stare all’aperto, preferibilmente in ombra. Le asparagine vogliono solo un poco di attenzione. Se la pianta si trova bene nel posto che le è stato assegnato, non solo rimane verdissima e decorativa per lunghi anni, ma fiorirà in primavera e in estate, e, mentre fiorisce, profumerà anche la stanza.