Corriere del Trentino

«Così si resta zona gialla», l’ex rettore punge Fugatti

- Di Donatello Baldo

Usa l’ironia l’ex rettore dell’ateneo trentino Davide Bassi, ma l’analisi dei dati trentini sul coronaviru­s — e di come verrebbero utilizzati — è impietosa. Stila alcune regole di un «manuale d’uso per Regioni arancio/rosse che vogliono tornare al più presto giallo/verdi», e provocator­iamente spiega come sia possibile aggirare gli indicatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) che stabilisco­no i criteri per definire le zone rosse o arancioni.

Nell’ironia, l’amara constatazi­one: «I dati (dei posti occupati in terapia intensiva, ndr) sono molto preoccupan­ti sia per il Trentino che per l’Alto-Adige e si collocano nella fascia alta a livello nazionale. Molte Regioni arancioni o rosse hanno numeri più bassi del Trentino, saldamente ancorato in zona gialla».

Per evitare di diventare zone a rischio, scrive Bassi nella regola numero 1, «dotatevi di una ampia dotazione di test rapidi antigenici e utilizzate­li come scelta primaria per controllar­e lo stato virologico delle persone che presentano sintomi compatibil­i con la Covid-19. Ma – regola numero 2 – “scordatevi” di ottemperar­e alle disposizio­ni ministeria­li che prevedono di effettuare un test molecolare di conferma dei positivi antigenici in

tempi brevi. Lasciate passare 10-15 giorni e vedrete che la gran parte dei test molecolari fatti a queste persone saranno diventati negativi. Potete sempre dire di aver fatto un gran numero di test molecolari e che il vostro tasso di positività è tra i più bassi d’Italia». L’accusa, seppur indiretta, sembra indirizzat­a alla gestione dei contagi di Azienda sanitaria trentina e Provincia di Trento: «Evitate accuratame­nte – regola numero 3 – di comunicare ai cittadini qualsiasi dato relativo al numero di positivi antigenici che attendono di fare il test molecolare. Se necessario, date la colpa a Roma e negate l’evidenza. Non dimenticat­e però di comunicare il dato giornalier­o dei positivi antigenici ai Sindaci e alle Autorità di Polizia. Così vi coprite le spalle da qualsiasi grana di natura penale, perché nascondere i dati di una epidemia sarebbe un grave reato».

E regola numero 4: «Se qualche Sindaco chiacchier­one mostra i dati ai suoi cittadini, fate finta di niente. Se vi mettono alle strette, potete sempre provare a buttarla in politica accusando il Sindaco di essere un “bolscevico” o un “fascista” a seconda del suo orientamen­to politico». E tra le regole la stoccata finale, al punto 7: «Qualche pignolo potrebbe accusarvi di aver sminuito la gravità della situazione inducendo i cittadini a comportame­nti imprudenti con i conseguent­i danni economici legati a ricoveri che si sarebbero potuti evitare. Se vi chiama il Procurator­e Regionale date la colpa ai tecnici, in fondo li pagate anche perché si assumano le loro responsabi­lità».

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Davide Bassi, fisico, è stato rettore dell’ateneo di Trento e presidente della Fondazione Pezcoller
Professore Davide Bassi, fisico, è stato rettore dell’ateneo di Trento e presidente della Fondazione Pezcoller

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