I bambini e l’economia, un rapporto sorprendente
Il progetto di FederCoop nelle scuole medie. Premiati sostenibilità, salute e creatività
TRENTO «Se avessi tutti i soldi del mondo, cosa ci faresti?». È una domanda che apre milioni di possibilità quella con cui, nel mese di ottobre, il progetto «Legonomia» ha portato nelle scuole medie e superiori del Trentino una materia apparentemente ostica: l’economia.
Oltre cinquecento i ragazzi coinvolti nel progetto divulgativo sui temi dell’educazione finanziaria e della cittadinanza economica nato dalla collaborazione tra la Federazione trentina della Cooperazione e la Feduf, la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, istituita nel 2014 dall’Associazione bancaria italiana. Ad approcciare gli adolescenti, l’ideatore di «Legonomia»: l’economista, divulgatore e formatore di Lego Serious Play, Luciano Canova.
«Ai ragazzini delle medie è stato proposto di utilizzare i mattoncini colorati per lavorare a manufatti attraverso i quali visualizzare i concetti economici — spiega Monica Rivelli, responsabile Sviluppo progetti Feduf —. Più sale il costo della vita, più soldi ci vogliono per acquistare un bene: dover mettere insieme più mattoncini fa visualizzare l’effetto dell’inflazione». Concetti con cui è bene iniziare a familiarizzare molto presto. «Le conoscenze, le competenze e gli atteggiamenti sull’uso del denaro si formano in tenera età. Lo dicono gli studi e lo confermano le ricerche: è importante partire fin da piccoli per educare a un atteggiamento consapevole e responsabile verso il risparmio, la pianificazione e la gestione dei soldi attraverso gli strumenti elettronici».
Giocando con i mattoncini si costruiscono i concetti e si distruggono i pregiudizi. «Molti sono gli stereotipi legati al genere — prosegue la responsabile Feduf —. Che le donne siano meno portate degli uomini alla gestione finanziaria non è assolutamente vero: riscontriamo migliori performance femminili nella gestione dei fondi e dell’economia familiare».
Strabilianti gli elaborati degli alunni. «C’è stata un’ampia produzione di lavori e abbiamo deciso di premiare i migliori. Come “la fabbrica di soldi” di un alunno della scuola di Fucine Ossana, in Val di Sole, per l’intuizione sull’origine del denaro. Oppure “le case per tutti” della 3C delle medie di Denno, per l’attenzione rivolta al bene comune. O “gli orti nei palazzi” della 3B dell’istituto comprensivo di Cavavertente lese, che conciliava salute, sostenibilità e sviluppo tecnico scientifico. Qualcuno, non avendo a disposizione i mattoncini colorati, ha utilizzato materiali di recupero e questa creatività ci ha stupito».
Positivo anche il riscontro da parte degli alunni degli istituti superiori. «In quel caso abbiamo proposto una conferenza-spettacolo digitale con i divulgatori scientifici di Taxi 1729 sul tema “posso pagare con carta?” per capire le caratteristiche dello strumento di pagamento elettronico e gli accorgimenti da considerare in termini di sicurezza». Il tutto in maniera divulgativa e di
secondo l’approccio dell’economia comportamentale, per capire perché la mente fatica a passare dal concetto di denaro fisico contante a quello di denaro dematerializzato. «I ragazzi hanno interagito attraverso quiz e sondaggi, ponendo dubbi, domande e curiosità. Qualcuno ha chiesto come convincere i genitori a dar loro più soldi nella paghetta. Parliamo di meccanismi cognitivi che spesso virano all’utilitarismo: colgono sicuramente il tema ma dimostrano anche apprezzamento per il format».