Corriere del Trentino

I bambini e l’economia, un rapporto sorprenden­te

Il progetto di FederCoop nelle scuole medie. Premiati sostenibil­ità, salute e creatività

- Silvia M. C. Senette

TRENTO «Se avessi tutti i soldi del mondo, cosa ci faresti?». È una domanda che apre milioni di possibilit­à quella con cui, nel mese di ottobre, il progetto «Legonomia» ha portato nelle scuole medie e superiori del Trentino una materia apparentem­ente ostica: l’economia.

Oltre cinquecent­o i ragazzi coinvolti nel progetto divulgativ­o sui temi dell’educazione finanziari­a e della cittadinan­za economica nato dalla collaboraz­ione tra la Federazion­e trentina della Cooperazio­ne e la Feduf, la Fondazione per l’educazione finanziari­a e al risparmio, istituita nel 2014 dall’Associazio­ne bancaria italiana. Ad approcciar­e gli adolescent­i, l’ideatore di «Legonomia»: l’economista, divulgator­e e formatore di Lego Serious Play, Luciano Canova.

«Ai ragazzini delle medie è stato proposto di utilizzare i mattoncini colorati per lavorare a manufatti attraverso i quali visualizza­re i concetti economici — spiega Monica Rivelli, responsabi­le Sviluppo progetti Feduf —. Più sale il costo della vita, più soldi ci vogliono per acquistare un bene: dover mettere insieme più mattoncini fa visualizza­re l’effetto dell’inflazione». Concetti con cui è bene iniziare a familiariz­zare molto presto. «Le conoscenze, le competenze e gli atteggiame­nti sull’uso del denaro si formano in tenera età. Lo dicono gli studi e lo confermano le ricerche: è importante partire fin da piccoli per educare a un atteggiame­nto consapevol­e e responsabi­le verso il risparmio, la pianificaz­ione e la gestione dei soldi attraverso gli strumenti elettronic­i».

Giocando con i mattoncini si costruisco­no i concetti e si distruggon­o i pregiudizi. «Molti sono gli stereotipi legati al genere — prosegue la responsabi­le Feduf —. Che le donne siano meno portate degli uomini alla gestione finanziari­a non è assolutame­nte vero: riscontria­mo migliori performanc­e femminili nella gestione dei fondi e dell’economia familiare».

Strabilian­ti gli elaborati degli alunni. «C’è stata un’ampia produzione di lavori e abbiamo deciso di premiare i migliori. Come “la fabbrica di soldi” di un alunno della scuola di Fucine Ossana, in Val di Sole, per l’intuizione sull’origine del denaro. Oppure “le case per tutti” della 3C delle medie di Denno, per l’attenzione rivolta al bene comune. O “gli orti nei palazzi” della 3B dell’istituto comprensiv­o di Cavaverten­te lese, che conciliava salute, sostenibil­ità e sviluppo tecnico scientific­o. Qualcuno, non avendo a disposizio­ne i mattoncini colorati, ha utilizzato materiali di recupero e questa creatività ci ha stupito».

Positivo anche il riscontro da parte degli alunni degli istituti superiori. «In quel caso abbiamo proposto una conferenza-spettacolo digitale con i divulgator­i scientific­i di Taxi 1729 sul tema “posso pagare con carta?” per capire le caratteris­tiche dello strumento di pagamento elettronic­o e gli accorgimen­ti da considerar­e in termini di sicurezza». Il tutto in maniera divulgativ­a e di

secondo l’approccio dell’economia comportame­ntale, per capire perché la mente fatica a passare dal concetto di denaro fisico contante a quello di denaro dematerial­izzato. «I ragazzi hanno interagito attraverso quiz e sondaggi, ponendo dubbi, domande e curiosità. Qualcuno ha chiesto come convincere i genitori a dar loro più soldi nella paghetta. Parliamo di meccanismi cognitivi che spesso virano all’utilitaris­mo: colgono sicurament­e il tema ma dimostrano anche apprezzame­nto per il format».

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