Suore ammalate a Casa d’Anna: «Situazione attentamente monitorata»
«Sono in contatto con la madre superiora, per ora nessuna delle religiose ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere e il decorso della malattia avviene all’interno della struttura».
Il sindaco di Telve Matteo Degaudenz è però preoccupato: «Non temo l’allargarsi del contagio — osserva il primo cittadino del piccolo comune della bassa Valsugana — piuttosto l’aggravarsi dei contagi già in atto perché le suore sono anziane e solo nei prossimi giorni potremmo avere un quadro più completo della situazione». Contagi che sono 62 nella sola Casa D’Anna, la casa di riposo per suore e religiose della Congregazione di Maria Bambina al centro di un importante focolaio nel comune di Telve che viene costantemente monitorato dall’Azienda Sanitaria.
Il totale, nell’intero comune, conta 68 attualmente positivi, 86 da inizio pandemia, con un decesso e 17 guariti. L’impennata dei contagi — che è stata repentina —, dovuta all’ingresso del virus nella casa di riposo delle suore di Maria Bambina, porta al 3,5 per cento la percentuale della popolazione composta da 1919 censiti. Una soglia preoccupante, oltre il fatidico 3 per cento che potrebbe far scattare la zona rossa, evitata — per ora — soltanto perché il maggior numero dei casi è confinato all’interno di una struttura assistenziale (secondo l’ultima ordinanza firmata dal governatore Maurizio Fugatti non vengono
conteggiati i casi nelle Rsa ai fini del calcolo legato all’eventuale classificazione del territorio in zona rossa): «Certo, ci lavorano all’interno anche residenti della zona, ma per ora i casi esterni alla struttura non destano preoccupazione perché circoscritti e tracciati. Quello che preoccupa — afferma il sindaco — è il possibile aggravarsi della situazione all’interno di Casa D’Anna, dove le suore ospiti sono per lo più anziane». Una preoccupazione che martedì scorso era stata espressa anche dal direttore del dipartimento prevenzione Antonio Ferro. Conferma il numero dei contagi e la situazione «che per ora non ha necessitato di cure ospedaliere» la superiora della struttura per anziane religiose, che conta all’interno un’ottantina di ospiti: «Siamo in attesa di capire l’evolversi della situazione che per ora è sotto controllo. Altro non posso aggiungere se non che siamo seguite e supportate con la massima cura».