Chiusure prefestive, Failoni prende tempo: «Ma il limite per aprire è a 150 metri quadrati»
Ancora attese e incertezze per i commercianti del Trentino. Nonostante le richieste di chiarimenti arrivate da più parti, dalle associazioni di categoria così come dai commercianti e dai direttori dei centri commerciali dislocati su tutto il territorio provinciale, l’assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo Roberto Failoni prende tempo. Tra oggi e domani dovrebbe finalmente vedere la luce il tanto desiderato documento con i chiarimenti interpretativi dell’ultima ordinanza firmata dal presidente della Provincia Maurizio Fugatti, la numero 54 del 14 novembre scorso, che impone nuove restrizioni soprattutto per il mondo della ristorazione e del commercio. Un testo, quello dell’ordinanza, che ha generato più di un malcontento a causa della poca trasparenza di alcuni passaggi chiave e in particolare dell’articolo 9, che identifica gli esercizi commerciali che dovranno chiudere il sabato, così come in tutte le giornate prefestive. Un chiarimento arriva: a restare chiusi il sabato e i giorni prefestivi saranno tutti gli esercizi commerciali «di medie e grandi dimensioni» che, secondo la classificazione provinciale, corrispondono a negozi con una superficie superiore ai 150 metri quadri. Il fatto che questi siano collegati all’interno di un centro commerciale o che siano esercizi singoli non cambia: le serrande dovranno abbassarsi in ogni caso. Faranno eccezione la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i presidi sanitari, le tabaccherie e le edicole. Vale a dire quelle attività che vengono considerate all’interno dei servizi essenziali. Domenica chiusura totale di ogni attività, sempre escluse quelle considerate di prima necessità. «Dobbiamo monitorare la situazione dal punto di vista sanitario e capire cosa è meglio fare — spiega l’assessore Failoni —. D’altronde la chiusura riguarda solo due sabati (sabato 21 e sabato 28 novembre, l’ordinanza al momento arriva fino a giovedì 3 dicembre, ndr) ed è meglio sacrificare questi per assicurarsi il mese di dicembre, molto importante per il bilancio delle attività. La speranza è quella di aprire per la stagione natalizia» conclude Failoni. Il tentativo delle numerose restrizioni continua a essere quello di preservare la condizione di «fascia gialla» del Trentino, che al momento resta nella classifica di minor rischio insieme a solo altre quattro regioni: Veneto, Lazio, Molise e Sardegna. Ma le associazioni di categoria non ci stanno, e ormai da settimane chiedono quello che sembra sempre più difficile garantire: regole chiare, anche stringenti, ma facili da comprendere e soprattutto stabili nel tempo.