La produzione di mele in crescita
Nel 2020 in Italia la produzione di mele crescerà fino a raggiungere 2,1 milioni di tons, di cui 1,8 saranno destinati al mercato del fresco. Un numero positivo che vede al suo interno una crescita del biologico da record produttivo, con più di 185.000 tons, quasi il 9% della produzione totale. I dati, emersi dal primo confronto tra i produttori del consorzio Assomela, evidenziano una crescita consistente della produzione in Trentino (+13%), dove si raggiungono 532.990 tons. Il ritmo di crescita della produzione è quasi il doppio rispetto a quello di altre regioni italiane. Anche se i numeri rimangono nettamente al di sotto di quelli registrati in provincia di Bolzano, con 899.046 tons. Guardando solo allo storico altoatesino della raccolta di mele però viene confermato il trend decrescente degli ultimi anni: i volumi sono diminuiti dal 2019 al 2020 dell’8% e dal 2016 a oggi la produzione si è contratta del 15%. A livello italiano, il consorzio registra un +1%, merito anche delle condizioni climatiche favorevoli e dell’impatto minore della cimice asiatica. Quanto alle varietà, annata sottotono per le Golden Delicious, record per la Gala, al punto che i livelli di crescita rischiano di portare alla saturazione del mercato, avverte il consorzio. Mercato che al momento sembra reagire bene, nonostante le incertezze legate al Covid.
Guardando Oltralpe, invece, calano sia la produzione francese che quella spagnola. Una congiuntura favorevole le firme trentine, che ora puntano a spingere l’export nei mercati comunitari. In Spagna, per esempio, Melinda ha affinato la strategia di marketing, lanciando per il terzo anno consecutivo uno spot pubblicitario televisivo sui principali canali nazionali e una campagna web.
Ma la pandemia non risparmia«Interpoma», la fiera leader mondiale per l’economia della mela, che quest’anno adotterà un format digitale nell’evento in streaming, oggi e domani, sulla piattaforma Interpoma Business Match, cui avranno accesso oltre 200 attori del settore.