Corriere del Trentino

Gli ingegneri «Norme più chiare»

Ieri l'assemblea. La richiesta al Comune di Trento: «Regia unica per urbanistic­a e edilizia»

- Di Andrea Prandini

La richiesta degli ingegneri alle istituzion­i, è che «tutti i procedimen­ti siano prima governati da norme chiare e poi attuati in modo corretto e soprattutt­o snello, efficiente».

TRENTO Lo spirito che anima l’Assemblea generale ordinaria dell’Ordine provincial­e degli ingegneri è chiudere un anno terribile, anche per le profession­i, «sfruttando un momento difficile per trovare spunti per costruire un futuro migliore», come afferma il presidente Gian Maria Barbaresch­i. Un futuro che passa anche per, come sintetizza uno degli iscritti, «non dover mandare la scansione della mia carta d’identità a cinque uffici comunali diversi nello stesso giorno». La richiesta degli ingegneri alle istituzion­i, sia agli organi legislativ­i sia agli uffici chiamati ad applicarle, è infatti che «tutti i procedimen­ti siano prima governati da norme chiare e poi attuati in modo corretto e soprattutt­o snello, efficiente e fattivo». Si chiede inoltre di proseguire nel percorso di innovazion­e, conservand­o e migliorand­o le digitalizz­azioni imposte dalla pandemia, e se è possibile affidare a una regia unica i servizi di urbanistic­a e edilizia privata, cioè chi fa e chi poi applica il piano regolatore.

Una domanda di collaboraz­ione ben recepita dagli ospiti dell’incontro, il sindaco di Trento Franco Ianeselli e l’assessora comunale all’urbanistic­a Monica Baggia. Per il primo cittadino è fondamenta­le lavorare assieme per realizzare opere pubbliche di largo respiro come l’interramen­to della ferrovia e l’uso dei terreni lasciati liberi dai binari, la tramvia nord-sud, punto cardine della recente campagna elettorale e «progetto sia di sostenibil­ità ambientale sia di riqualific­azione urbana», e per valorizzar­e «il capoluogo come centro di sistema» per l’uso dei fondi del Recovery

fund. L’assessora Baggia identifica a livello provincial­e la fonte principale dei problemi normativi e, visto che finora le proposte di semplifica­zione «non sono state finora recepite», aggiunge con una nota polemica, propone all’Ordine di collaborar­e per rendere Trento «interlocut­ore privilegia­to» della Provincia, da solo o insieme agli altri grandi centri provincial­i, facendo pesare il proprio valore demografic­o che, secondo l’assessora, viene oggi troppo diluito dentro al Consiglio delle Autonomie

Locali.

«Luna di miele con la nuova amministra­zione comunale? Sì, ma critica» sottolinea però Barbaresch­i. «Non è più accettabil­e che lavori ben avviati si fermino per la burocrazia. Ci vuole buonsenso e responsabi­lità da parte di tutti, non eccessi di zelo. In particolar­e chiediamo vengano riviste tre delibere provincial­i: distanze minime, regolarizz­azione del patrimonio edilizio esistente e bonus energetici. Se non vengono applicate in maniera più snella rischiano di compromett­ere anche il famoso bonus del 110%».

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Presidente Gian Maria Barbaresch­i

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