Gli ingegneri «Norme più chiare»
Ieri l'assemblea. La richiesta al Comune di Trento: «Regia unica per urbanistica e edilizia»
La richiesta degli ingegneri alle istituzioni, è che «tutti i procedimenti siano prima governati da norme chiare e poi attuati in modo corretto e soprattutto snello, efficiente».
TRENTO Lo spirito che anima l’Assemblea generale ordinaria dell’Ordine provinciale degli ingegneri è chiudere un anno terribile, anche per le professioni, «sfruttando un momento difficile per trovare spunti per costruire un futuro migliore», come afferma il presidente Gian Maria Barbareschi. Un futuro che passa anche per, come sintetizza uno degli iscritti, «non dover mandare la scansione della mia carta d’identità a cinque uffici comunali diversi nello stesso giorno». La richiesta degli ingegneri alle istituzioni, sia agli organi legislativi sia agli uffici chiamati ad applicarle, è infatti che «tutti i procedimenti siano prima governati da norme chiare e poi attuati in modo corretto e soprattutto snello, efficiente e fattivo». Si chiede inoltre di proseguire nel percorso di innovazione, conservando e migliorando le digitalizzazioni imposte dalla pandemia, e se è possibile affidare a una regia unica i servizi di urbanistica e edilizia privata, cioè chi fa e chi poi applica il piano regolatore.
Una domanda di collaborazione ben recepita dagli ospiti dell’incontro, il sindaco di Trento Franco Ianeselli e l’assessora comunale all’urbanistica Monica Baggia. Per il primo cittadino è fondamentale lavorare assieme per realizzare opere pubbliche di largo respiro come l’interramento della ferrovia e l’uso dei terreni lasciati liberi dai binari, la tramvia nord-sud, punto cardine della recente campagna elettorale e «progetto sia di sostenibilità ambientale sia di riqualificazione urbana», e per valorizzare «il capoluogo come centro di sistema» per l’uso dei fondi del Recovery
fund. L’assessora Baggia identifica a livello provinciale la fonte principale dei problemi normativi e, visto che finora le proposte di semplificazione «non sono state finora recepite», aggiunge con una nota polemica, propone all’Ordine di collaborare per rendere Trento «interlocutore privilegiato» della Provincia, da solo o insieme agli altri grandi centri provinciali, facendo pesare il proprio valore demografico che, secondo l’assessora, viene oggi troppo diluito dentro al Consiglio delle Autonomie
Locali.
«Luna di miele con la nuova amministrazione comunale? Sì, ma critica» sottolinea però Barbareschi. «Non è più accettabile che lavori ben avviati si fermino per la burocrazia. Ci vuole buonsenso e responsabilità da parte di tutti, non eccessi di zelo. In particolare chiediamo vengano riviste tre delibere provinciali: distanze minime, regolarizzazione del patrimonio edilizio esistente e bonus energetici. Se non vengono applicate in maniera più snella rischiano di compromettere anche il famoso bonus del 110%».