Droga in auto, arrestata una barista Nei guai il papà
In cella anche pusher seriale
TRENTO Sono finiti nella rete dei controlli anti Covid. Chissà, forse non avevano pensato al divieto di oltrepassare il confine con l’Alto Adige, dichiarata «zona rossa» da giorni, o magari pensavano che a quell’ora sarebbe stato più facile muoversi indisturbati. Alla guida dell’auto, peraltro, c’era un insospettabile papà, un cinquantacinquenne di origini pugliesi, e al suo fianco la figlia. Insomma nulla che potesse far pensare a una coppia di spacciatori. Ma quando i carabinieri del nucleo operativo di Cavalese hanno notato l’auto provenire da Passo Costalunga lungo la provinciale che collega le due province di Bolzano e Trento hanno deciso di controllare. La presenza dei due su quel tratto di strada ha insospettito i militari. I due hanno raccontato che erano appena arrivati dalla loro terra d’origine per sbrigare alcune faccende, ma qualcosa nel loro racconto non tornava. Così i carabinieri li hanno invitati in caserma e a quel punto la donna ha consegnato un involucro con 15 grammi di marijuana. I carabinieri hanno così deciso di procedere alla perquisizione e hanno trovato altri 50 grammi di cocaina compatta, molto pura, che la donna, una barista stagionale impiegata in un locale di Campitello di Fassa, aveva nascosto nella biancheria. La donna è stata arrestata per spaccio, mentre il papà per concorso.
Ma non si fermano i controlli neppure in città. La squadra mobile della polizia ha arrestato su ordine della Procura un ventinovenne nigeriano, spavaldo pusher seriale, che era stato denunciato 14 volte per spaccio, era stato fermato sempre con piccole dosi che non permettono l’arresto, tanto che l’uomo aveva canzonato i poliziotti: «Sapete che sono uno spacciatore, ma oggi con me non lavorate». Si sbagliava.