Nadia Scappini, quattordici storie sulle geografia della vita
I viaggi nell’interiorità umana talvolta possono essere molto più interessanti di quelli nella geografia fisica. È questo pensiero che guida la penna di Nadia Scappini, veneta di nascita e trentina di adozione, che in «Topografie interiori» (Reverdito Editore, 2020, 192 pagine, 15 euro) descrive quattordici percorsi attraverso altrettanti racconti. Incontri, storie e voci, archiviate negli anni e custoditi con attenzione, vengono recuperati dalla memoria per comporre dei racconti impregnati di vita vera. I quattordici testi, sette per voce femminile, sette per voce maschile, compongono una riflessione lucida e profonda, quasi filosofica, sull’esistenza umana: la condizione femminile, il rapporto genitori-figli, i sogni perduti e realizzati, la paura della morte.