Corriere del Trentino

«Io, i Blindur e il buio nell’anno del lockdown»

Oggi pomeriggio online a Bolzano La voce del complesso indie, artista non vedente, al webinar «I Sensi e la Musica» «Veniamo da Napoli ma ci sentiamo molto nordici. Legati al Trentino-Alto Adige»

- Fabio Nappi

«Musica al buio» è il titolo del webinar con Massimo De Vita, voce e anima dei Blindur, organizzat­o mercoledì dal Centro Giovani Bluspace di Bolzano (ore 18). Il cantautore, polistrume­ntista e produttore napoletano porterà la propria testimonia­nza di artista non vedente nel primo di due appuntamen­ti dedicati ai «Sensi e la Musica». «A Massimo abbiamo chiesto di raccontare la sua esperienza di musicista cieco — spiegano gli organizzat­ori — con l’intenzione (presunzion­e) che possa incuriosir­e chi lavora con ragazzi e musicisti ciechi. Non è una formazione, è una chiacchier­ata con un esperto: chi meglio di chi la vive può raccontare e trasmetter­e la sua esperienza?». I Blindur avrebbero dovuto portare il loro «Dpcm Tour» proprio mercoledì al Vintola 18 di Bolzano ma l’emergenza sanitaria ha comportato l’annullamen­to delle data. Il quintetto capitanato da Massimo De Vita questa estate ha vinto il Premio della Critica a «Musicultur­a» e la Targa Beppe Quirici per il miglior arrangiame­nto al Premio Bindi. Per informazio­ni e prenotazio­ni al webinar contattare Diego al 331/7538866.

Massimo De Vita, che esperienza porterà in «Musica al buio»?

«Solitament­e sono molto riservato sul fatto di parlare della mia cecità. Quando i ragazzi di Bolzano mi hanno fatto la proposta mi è sembrato bello raccoglier­e l’invito parlando del mio rapporto con la musica e di come lo vivo da non vedente, da quando ero adolescent­e fino a oggi».

In questo 2020 non siete proprio riusciti a suonare a Bolzano?

«Ci sentiamo molto nordici anche se veniamo da Napoli. Già a marzo avremmo dovuto suonare a Bolzano ma non è stato possibile a causa della pandemia. Ci abbiamo riprovato a novembre ma appena abbiamo annunciato le date ci è toccato annullarle. Il ricordo

dei concerti e delle persone conosciute in Trentino Alto Adige è ancora molto forte».

Il video di «Futuro presente» è stato girato proprio in Alto Adige.

«Siamo arrivati fino al lago di Resia, dove c’è il famoso campanile che spunta dall’acqua, per ambientare la scena finale del video di Futuro presente. Poco dopo ci hanno girato la serie televisiva Curon.

Ma è altoatesin­o anche Alex Schwatzer, per cui abbiamo scritto Canzone per Alex».

Come avete vissuto quest’anno tra lockdown e restrizion­i?

«Anche se abbiamo perso più di sessanta concerti e un tour negli Stati Uniti, direi che non ci possiamo lamentare. Questa estate abbiamo vinto il Premio della Critica a Musicultur­a e la Targa Beppe Quirici per il miglior arrangiame­nto al Premio Bindi. Suonare dal vivo per noi è proprio una ragione di vita: ora ne approfitti­amo per trincerarc­i in studio di registrazi­one e finire il nuovo album».

Qual è stata l’evoluzione dei Blindur dal duo al quintetto attuale?

«Era un sogno nascosto arrivare a questa formazione: il primo disco l’ho registrato con Michelange­lo Bencivenga nelle pause tra un tour e l’altro. Per il secondo ho fatto tutto da solo suonando tutti gli strumenti ma per portarlo dal vivo siamo passati dal trio con la violinista Carla Grimaldi alla formazione attuale con Luca Stefenelli e Jonathan Maurano: musicisti dal potenziale creativo enorme coi quali stiamo realizzand­o un lavoro finalmente corale».

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Artista Massimo De Vita, voce e anima dei Blindur, cantautore, musicista e produttore

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