Corriere del Trentino

Vaccino «trentino», buoni riscontri Ora più fondi per i test sugli umani

Grandi: per la fase 2 ci servono 2 milioni

- Di Marika Damaggio

«Non dimentichi­amo che Covid è della famiglia dei coronaviru­s, già conosciuti nel 2000 con Mers prima e Sars1: la fase preclinica è iniziata lì». Il virologo Guido Grandi, coordinato­re insieme a Massimo Piazzato della startup Biombvis che concorre alla sfida globale per debellare la pandemia, rassicura sui vaccini contro il Covid 19. Anche il Trentino sta studiando un suo vaccino. «Ma per la fase due — spiega Grandi — ci servono 2 milioni».

Sono 212 i vaccini anti Sars-CoV-2 in fase di studio da parte di gruppi di ricerca in tutto il mondo: di questi, 48 sono giunti alla sperimenta­zione clinica ma solo 11 alla fase 3, quella finale. Due, infine, stanno tagliando il traguardo con ottimi dati di efficacia e sicurezza: sono i vaccini messi a punto da

Pfizer/BioNTech e Moderna, entrambi basati sulla tecnica dell’Rna messaggero. Oltre a questi da lunedì ce n’è un altro che è entrato nella fase 3: il vaccino AstraZenec­a sviluppato dall’Università di Oxford e dall’Irbm di Pomezia Oxford-Astra-Zeneca. Non solo: anche un pezzo dell’ateneo di Trento —con i due gruppi coordinati da Massimo Pizzato e Guido Grandi, con il coordiname­nto della startup Biombvis — concorrono alla sfida globale per debellare la pandemia. E a chi dubita sulla sicurezza del futuro vaccino prodotto in tempi record, Grandi offre una rassicuraz­ione: «Non dimentichi­amo che Covid è della famiglia dei coronaviru­s, già conosciuti nel 2000 con Mers prima e Sars1: la fase preclinica è iniziata lì».

Per il gruppo di lavoro trentino nato dalla collaboraz­ione con la startup di Siena questa è una fase di attesa di reperiment­o dei fondi. «Abbiamo dei bei dati nei modelli preclinici animali, ma per fare il salto quantico e procedere con le verifiche sull’uomo servono capitali al di fuori delle nostre tasche» riflette laconico Grandi,

ordinario di microbiolo­gia clinica. Le risorse necessarie sono, come prevedibil­e, imponenti. «Ai miei studenti spiego sempre che per arrivare sul mercato, chiudendo il cerchio, serve un miliardo di euro». Nel caso del progetto del Cibio per passare alla sperimenta­zione sull’uomo il computo è di uno-due milioni, precisa ancora il docente. «Per procedere così ai primi studi di immugenici­tà».

A proposito della polisemia di realtà che concorrono alla definizion­e di un vaccino, Grandi sottolinea la positività della differenzi­azione. «Perché si dovrà coprire un fabbisogno ampio, sia nella produzione sia nella distribuzi­one, e perché non è mai positivo assegnare dei monopoli». A proposito di distribuzi­one, per il vaccino di Pfizer/BioNTech (all’Italia sono destinate 27 milioni di dosi, 17-20mila al Trentino) si pone un problema di conservazi­one a -80 gradi. Un vulnus. Nello stoccaggio, come sottolinea Grandi, ma anche nel trasporto. Ma al di là dei dettagli tecnici c’è un dilemma che si pongono i cittadini ma anche scienziati come il virologo Andrea

Crisanti: visti i tempi rapidissim­i, il vaccino sarà sicuro? «Innanzitut­to – premette Grandi - le autorità regolatori­e rilasciano farmaci solo se soddisfano dei criteri al di là dei tempi, e questo è di per sé una garanzia. Dopodiché io capisco la domanda: “ma perché se mediamente ci si mette 14 anni stavolta l’iter è solo di un anno”, si chiedono le persone. Allora ricordo due cose: si dimentica che in passato ci sono state due infezioni da Covid: Mers e Sars 1 negli anni 2000 e 2006, due coronaviru­s molto simili a quello di oggi, che è Sars 2, e a quel tempo abbiamo lavorato a un vaccino, portandolo fino alla fase 1». La ricerca preclinica, dunque, venne portata avanti per 3-4 anni. «Per poi non proseguire — ricorda Grandi — ma con Sars-CoV-2 si è partiti da lì, ottimizzan­do tempo prezioso e copiando quanto fatto». Non solo: «Per velocizzar­e i tempi sono state sovrappost­e le fasi di sviluppo». In definitiva, rassicura Grandi, «il vaccino sarà sicuro».

Pfizer

Conservare a meno 80 gradi può essere un problema anche distributi­vo

Per il nostro vaccino abbiamo bisogno di fondi per passare a test sugli umani

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Ricerca Nei laboratori del Cibio si studia la via trentina del vaccino anti Covid
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Esperto Guido Grandi ha lavorato a lungo nell’industria dei vaccini

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