Corriere del Trentino

«Siamo ancora in maggioranz­a Giunta di centro? Vigileremo»

- Giulia Casonato Andrea Prandini

«Siamo ancora parte della maggioranz­a» afferma Giulia Casonato, rappresent­ante di Futura nel consiglio di Trento, cercando di raffreddar­e le tensioni seguite all’esplosione venerdì del caso Ghezzi. Ricapitola­ndo: Paolo Ghezzi, eletto con Futura, sabato scorso si dimette a sorpresa da consiglier­e provincial­e. A lui subentra il primo dei noneletti Paolo Zanella, che lascia il comune di Trento dove era assessore alla transizion­e ecologica e alla mobilità. Il sindaco di Trento Franco Ianeselli nomina al suo posto il «tecnico» Ezio Facchin, escludendo quindi Futura dalla giunta e polemizzan­do con gli alleati: «Siamo la giunta dei progetti, non la giunta dei rimpasti». Da capire ora come i tre consiglier­i della lista esclusa si rapportera­nno con l’amministra­zione. La maggioranz­a della giunta Ianeselli in consiglio comunale è di quattro consiglier­i, Futura compresa. «Abbiamo una responsabi­lità nei confronti degli elettori, che ci hanno eletti a settembre come alleati di Ianeselli» continua la consiglier­a Casonato. «Sosterremo i nostri progetti con un atteggiame­nto corretto e costruttiv­o, rimanendo parte della maggioranz­a per portarli avanti al meglio. Chiaro però che quanto successo lascia il segno, la scelta del sindaco è stata una reazione inattesa. Forse abbiamo peccato di ingenuità a non comunicare per tempo la scelta, che poi è stata forzata dagli eventi, di Paolo (Zanella ndr). Ora possiamo solo prenderne atto e continuare a rivendicar­e il ruolo di Futura all’interno del consiglio, per non perdere l’opportunit­à dataci dai cittadini». Al rischio che la giunta di centrosini­stra, priva di Futura, diventi più di centro che di sinistra, Casonato risponde: «È presto per questi ragionamen­ti. Speriamo che, se non nelle persone, nelle azioni prevalga comunque la componente di sinistra. Come consiglier­i vigileremo e interverre­mo se necessario, sempre in modo costruttiv­o da alleati». Tornando invece sull’origine di tutta la questione, la consiglier­a sostiene che quella di Ghezzi «era una scelta che era libero di fare, ma noi non ne eravamo a conoscenza, ci ha presi tutti di sorpresa. Ci prenderemo le responsabi­lità delle conseguenz­e politiche di quanto successo. A lui toccano quelle di una scelta individual­e».

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