«Siamo ancora in maggioranza Giunta di centro? Vigileremo»
«Siamo ancora parte della maggioranza» afferma Giulia Casonato, rappresentante di Futura nel consiglio di Trento, cercando di raffreddare le tensioni seguite all’esplosione venerdì del caso Ghezzi. Ricapitolando: Paolo Ghezzi, eletto con Futura, sabato scorso si dimette a sorpresa da consigliere provinciale. A lui subentra il primo dei noneletti Paolo Zanella, che lascia il comune di Trento dove era assessore alla transizione ecologica e alla mobilità. Il sindaco di Trento Franco Ianeselli nomina al suo posto il «tecnico» Ezio Facchin, escludendo quindi Futura dalla giunta e polemizzando con gli alleati: «Siamo la giunta dei progetti, non la giunta dei rimpasti». Da capire ora come i tre consiglieri della lista esclusa si rapporteranno con l’amministrazione. La maggioranza della giunta Ianeselli in consiglio comunale è di quattro consiglieri, Futura compresa. «Abbiamo una responsabilità nei confronti degli elettori, che ci hanno eletti a settembre come alleati di Ianeselli» continua la consigliera Casonato. «Sosterremo i nostri progetti con un atteggiamento corretto e costruttivo, rimanendo parte della maggioranza per portarli avanti al meglio. Chiaro però che quanto successo lascia il segno, la scelta del sindaco è stata una reazione inattesa. Forse abbiamo peccato di ingenuità a non comunicare per tempo la scelta, che poi è stata forzata dagli eventi, di Paolo (Zanella ndr). Ora possiamo solo prenderne atto e continuare a rivendicare il ruolo di Futura all’interno del consiglio, per non perdere l’opportunità dataci dai cittadini». Al rischio che la giunta di centrosinistra, priva di Futura, diventi più di centro che di sinistra, Casonato risponde: «È presto per questi ragionamenti. Speriamo che, se non nelle persone, nelle azioni prevalga comunque la componente di sinistra. Come consiglieri vigileremo e interverremo se necessario, sempre in modo costruttivo da alleati». Tornando invece sull’origine di tutta la questione, la consigliera sostiene che quella di Ghezzi «era una scelta che era libero di fare, ma noi non ne eravamo a conoscenza, ci ha presi tutti di sorpresa. Ci prenderemo le responsabilità delle conseguenze politiche di quanto successo. A lui toccano quelle di una scelta individuale».