Già occupato il 65% dei posti negli ospedali Calano i contagi ma ieri 7 vittime
Ancora sette vittime, 179 contagi a fronte di 3.403 tamponi e il 65% dei posti letto negli ospedali trentini ormai occupato (anche se ieri il saldo s’è rivelato positivo: 20 dimissioni e un ricovero). Pare davvero raggiunto il plateau della seconda ondata di Covid in Trentino ma l’attenzione resta alta, anche sul fronte della diagnostica: 30 nel complesso le farmacie del Trentino che si sono attrezzate per effettuare tamponi rapidi antigenici.
Dei 179 nuovi casi censiti ieri, due terzi (119) sono stati intercettati attraverso screening o rintracciamento dei contatti di altri casi positivi. Ci sono, sul totale, 33 persone (tra ospiti e operatori) che provengono poi dall’ambito delle case di riposo e 75 ultra settantenni positivi, dato nettamente in aumento rispetto all’ultimo bollettino. Di qui l’appello della task force rivolto agli anziani che, come noto, pagano il prezzo più alto dell’epidemia. Ieri si registrano 7 nuovi decessi: si tratta di 4 donne e di 3 uomini e l’età media è di 81 anni (la vittima più giovane aveva 70 anni, quella più anziana 91); 4 decessi sono avvenuti in Rsa.
Per quanto riguarda i numeri del sistema sanitario, ieri gli ospedali trentini hanno accolto 34 nuovi pazienti e ne hanno dimessi 47: i ricoveri Covid quindi al momento sono 462, di cui 41 in rianimazione.
Capitolo scuola: anche ieri 16 nuovi casi di bambini e ragazzi in età scolare e le classi in quarantena, il dato è aggiornato a ieri, sono 84.
«Al momento — ha spiegato l’assessora Stefania Segnana nella sua audizione in consiglio provinciale — l’Rt in Trentino è pari all’1,03 e il tasso di occupazione dei posti letto
La denuncia della Uil «Nell’ultima ordinanza, maestri d’asilo e nidi parificati ai sanitari: al lavoro anche se in quarantena ma non hanno gli stessi Dpi, folle»
è pari 65%». Per capirci: la settimana scorsa era al 59%, quello nelle rianimazioni del 39% contro il 47%. Sul potenziamento delle capacità diagnostiche l’assessora ha ricordato che sono 30 le farmacie distribuite su tutto il territorio provinciale che effettuano i test rapidi.
Intanto a poche ore dalla pubblicazione dell’ultima ordinanza firmata dal governatore Maurizio Fugatti, la Uil Flp enti locali ne contesta il contenuto. «Questa ordinanza — scrive Marcella Tomasi — equipara il servizio di asilo nido e la prima parte del sistema scolastico trentino, scuola infanzia e scuola primaria, ai servizi essenziali ospedalieri e socio sanitari assistenziali, ma senza fornire le stesse tutele». Tradotto: si va al lavoro anche se in quarantena. «In un contesto — scrive Tomasi — dove i bambini non hanno nessun tipo di protezione e i colleghi dispongono solamente di chirurgica».