Corriere del Trentino

Gli architetti promuovono Facchin «Centrale per l’interramen­to»

Sì di Toffolon e Campomarzi­o. Valer critica: «Troppo infrastrut­turista»

- di T. Di Giannanton­io

Arrivano apprezzame­nti, suggerimen­ti ma anche critiche per la nomina tecnica di Ezio Facchin ad assessore alla mobilità e transizion­e ecologica del Comune di Trento, subentrato al posto del dimissiona­rio Paolo Zanella (Futura), che è andato ad occupare il seggio di Paolo Ghezzi in consiglio provincial­e. L’esperienza profession­ale dell’ingegnere bolzanino, a lungo dirigente nel campo delle ferrovie ed ex commissari­o straordina­rio per il Tunnel del Brennero, convince gli architetti Daniele Cappellett­i, dello studio Campomarzi­o, e Beppo Toffolon, presidente della sezione trentina di Italia nostra. E lascia invece perplessa Antonella Valer, che tre anni fa era stata la prima firmataria della proposta di legge di iniziativa popolare sulla mobilità sostenibil­e: «Facchin ha una visione molto infrastrut­turista», denuncia.

Nel curriculum del neoassesso­re, ex presidente di Trentino Trasporti dal 2010 al 2014, spiccano infatti incarichi come quello di direttore dei lavori della linea ferroviari­a ad alta velocità Milano-Torino oppure di amministra­tore delegato della società europea Bbt-Se, incaricata della progettazi­one e approvazio­ne del progetto del Tunnel del Brennero. Ma è proprio questa attitudine profession­ale che lascia ben sperare secondo Daniele Cappellett­i, tra i membri del collettivo di architetti «Campomarzi­o» che qualche anno fa ha lanciato una proposta per il sistema integrato della mobilità di Trento. «Con la pandemia tutti i nodi sono venuti al pettine e ci siamo resi conto che negli ultimi vent’anni c’è stata una carenza di investimen­ti nella programmaz­ione del trasporto pubblico — considera Cappellett­i —. In questo senso un tecnico come l’ingegnere Facchin, che è una delle persone più competenti in Regione in materia di progetti a lungo termine, rappresent­a un’occasione per tornare a programmar­e gli interventi di trasporto pubblico».

Tra il 2015 e il 2018 Facchin è stato inoltre commissari­o straordina­rio del governo per promuovere le opere di accesso al Tunnel del Brennero e in queste vesti ha curato il progetto dell’interramen­to della ferrovia, spingendo il Comune di Trento in questa direzione. «Se un giorno sarà realizzato il progetto una parte del merito andrà riconosciu­ta certamente a Facchin — sostiene l’architetto Beppo Toffolon, presidente di Italia Nostra —. E in questa circostanz­a credo sia stata abbastanza opportuna la scelta di mettere al centro della riorganizz­azione della mobilità del capoluogo un tecnico che è stato direttamen­te implicato nel protino.

getto dell’interramen­to della ferrovia, perché questo sarà il tema centrale della consiliatu­ra». Anche il fatto che la delega all’ambiente, dopo la nomina di Facchin da parte del sindaco Ianeselli, sia stata disgiunta da quella alla mobilità non suscita dubbi. «Mi preoccupa

di più la separazion­e tra mobilità e urbanistic­a ma Facchin potrebbe essere in grado di garantire questa convergenz­a», spiega Toffolon.

Non la pensa così invece Antonella Valer, socia fondatrice ed ex presidente della cooperativ­a Car sharing Tren«La nomina di Facchin è uno sgarbo politico pesante e un tradimento di alcune promesse che sono state fatte in campagna elettorale — osserva Valer, che nel 2018 si era candidata con Liberi e Uguali alla presidenza della Provincia —. La transizion­e ecologica è infatti uno dei temi centrali di Futura, oltre che dei Verdi e di Sinistra italiana, ma in questo modo, senza un giusto bilanciame­nto all’interno della giunta comunale, rischia di essere messa in un angolo». A destare sospetti, in particolar­e, è l’approccio profession­ale che caratteriz­za Ezio Facchin. «È una persona che stimo molto — spiega Valer — ma non mi sembra che abbia una visione orientata alla mobilità sostenibil­e, che miri a una serie di politiche integrate che hanno poco a che fare con l’interramen­to e che guardano invece alla mobilità dolce oppure al car sharing/pooling». Da questo punto di vista arriva un suggerimen­to anche da Daniele Cappellett­i. «Il mio auspicio è che il nuovo assessore sappia essere anche un politico e sappia interfacci­arsi con tutte le iniziative e i comitati che partano dal basso, come il gruppo “Un tram per Trento”», conclude l’architetto.

La sua nomina è uno sgarbo politico pesante e un tradimento di alcune promesse elettorali

Toffolon

La circonvall­azione sarà il tema centrale della consiliatu­ra

 Cappellett­i La scelta di un tecnico è l’occasione per tornare a programmar­e

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