Barometro Ipl, occupazione ridotta del 2,5%
Terzo trimestre negativo. Migliora la fiducia dei dipendenti: più facile arrivare a fine mese
BOLZANO Da una parte gli effetti della pandemia sull’economia reale, dall’altra il prezzo pagato nei livelli di fiducia dei lavoratori. Li mette a dialogo l’ultimo rapporto dell’Istituto altoatesino di promozione dei lavoratori (Ipl), che evidenzia un’occupazione ancora fortemente connotata dal segno meno, controbilanciata paradossalmente da un moto di fiducia dei lavoratori dipendenti.
Il colpo accusato nel secondo semestre si è via via mitigato. L’economia si è allontanata dai punti più bassi, raggiunti tra aprile e giugno, con livelli occupazionali crollati a picco. Ma la situazione resta allarmante. Nel terzo trimestre del 2020, l’occupazione dipendente in Alto Adige si è ridotta del -2,5%. Gli occupati a tempo determinato, tra luglio e settembre sono diminuiti dell’11,3%, prendendo come riferimento lo stesso periodo del 2019. Ipl individua la ragione nella mancata riassunzione di forze di lavoro stagionali. Per effetto del Decreto cura Italia, invece, i contratti di lavoro a tempo indeterminato collezionano un +1,4%. Dieci volte tante rispetto al 2019, invece, le ore di Cig autorizzate.
Eppure, nonostante la congiuntura dolente per il mercato del lavoro, cresce il livello di fiducia dei lavoratori dipendenti riguardo la possibilità di arrivare a fine mese con il proprio stipendio. L’indagine autunnale del Barometro Ipl riporta un nuovo innalzamento delle espettative. In particolare, nei prossimi 12 mesi in sette settori considerati —e in particolare nel ramo edilizio, alberghiero e ristorazione , commercio, manifatturiero e servizi privati — si rileva un aumento della capacità di far quadrare i conti a fine mese. «Le possibilità di consumo e le opportunità di svolgere attività ricreative si sono significativamente ridotte e di conseguenza si tende a risparmiare di più», segnala il direttore di Ipl, Stefan Perini. Che però avverte: «Nella nostra indagine vengono intervistate solo persone che hanno un rapporto di lavoro dipendente in essere. Essa non include quindi chi, allo scadere del contratto di lavoro, non è più stato assunto o chi si apprestava ad entrare nel mercato del lavoro».