Rabbia Itas: «Ingiustizia, niente da rimproverarci» Ora parte un tour de force
Incassata la quinta sconfitta in campionato, l’Itas ieri è tornata in palestra senza perdere tempo. Il calendario gialloblù prevede infatti una fase rovente costellata da cinque partite in otto giorni con le due sfide domenicali di SuperLega (Padova poi Verona) a fare da cornice al raggruppamento di Champions League fra martedì e giovedì.
La delusione per il ko contro Vibo Valentia non ha sostituito l’amarezza per essere stati costretti a giocare in condizioni impossibili che hanno provocato la reazione anche del capitano Simone Giannelli: «Senza parole, Legavolley — ha scritto su Instagram dalla quarantena —. Come sempre, non ho parole». Trento ha fatto tutto il possibile per essere all’altezza della sfida pareggiando gli avversari nel conto dei punti segnati (69) ma pagando inevitabili errori dovuti ad un assetto frutto di appena un paio di giorni di lavoro. Vanno allora sottolineate anche la prova eccellente a muro (16 come Vibo, con tutti i titolari a segno) e la buona media in ricezione. Senza dimenticare la condizione atletica precaria dei ragazzi reduci dalla positività al Covid: «Quasi senza fiato ma con il cuore — ha commentato infatti lo schiacciatore Dick Kooy sui social network — per i miei compagni e per questa maglia». La battaglia contro Vibo Valentia nasce da un grande lavoro di squadra che anche il tecnico Angelo Lorenzetti ha ammesso senza riserve: «Non abbiamo molto da rimproverarci: pur non avendo tanto ritmo nelle gambe siamo stati bravi a trovarlo dal secondo set in poi. L’unico vero rammarico è nel terzo parziale: potevamo essere più creativi. Mi aspettavo che potessimo avere più alti e bassi ma ben presto abbiamo trovato una bella continuità».
L’allenatore di Trentino
Volley ha dato sfoggio di grande talento e inventiva trovando soluzioni per chiedere a Nimir Abdel-Aziz di dividersi tra cabina di regia e qualche azione offensiva, facendo attaccare in diagonale non solo Alessandro Michieletto ma anche Srecko Lisinac e Dick Kooy, sfruttando al massimo le rotazioni e i cambi.
Il faro carismatico è stato il nuovo capitano Marko Podrascanin: «Sono veramente orgoglioso di questo gruppo — ha confessato — anche se in 15 anni di carriera non ho mai visto un gesto così antisportivo. Ora però guardiamo avanti». La sensazione è che da questa sconfitta possa nascere davvero una nuova Itas finalmente capace di sprigionare tutto il suo potenziale.