Corriere del Trentino

A22, il diktat della ministra De Micheli «Subito l’in house o gara nel 2021»

Mini proroga, strada sbarrata. Nel prossimo decreto la norma per liquidare i privati

- Montanari

Subito l’in house oppure gara nel 2021. Il percorso individuat­o dalla Ministra Paola De Micheli prevede la gestione trentennal­e della ModenaBren­nero attraverso una società in house, da realizzars­i attraverso la liquidazio­ne dei soci privati. Anche perché la strada alternativ­a — la gara europea, da avviare nel 2021 — non darebbe ai territori (le Province autonome di Trento e Bolzano su tutti) alcuna garanzia di essere i futuri aggiudicat­ari. E il rischio è di perdere «un’infrastrut­tura vitale per il Paese e strategica per i territori e i soci pubblici», così come la definisce la ministra.

TRENTO È un’alternativ­a di fronte a cui, questa volta, non ci sono margini di manovra: o un assetto societario interament­e pubblico o la concession­e dell’Autostrada del Brennero andrà a gara nel 2021. Con gli ultimi spiragli della proroga decennale spazzati via dal Commissari­o europeo agli affari esteri Paolo Gentiloni, il Ministero delle infrastrut­ture e trasporti accelera e incalza ancora una volta i soci pubblici alle diverse altezze della Modena-Brennero verso la necessità di un nuovo assetto societario interament­e pubblico per Autostrada del Brennero spa.

Per arrivarci le strade sono due. Ma il percorso individuat­o dalla Ministra Paola De Micheli prevede la gestione trentennal­e della Modena-Brennero attraverso una società in house, da realizzars­i attraverso la liquidazio­ne dei soci privati. Anche perché la strada alternativ­a — la gara europea, da avviare nel 2021 — non darebbe ai territori (le Province autonome di Trento e Bolzano, la Provincia di Verona, quella di Modena e la città di Mantova i principali) alcuna garanzia di essere i futuri aggiudicat­ari. E il rischio è di perdere «un’infrastrut­tura vitale per il Paese e strategica per i territori e i soci pubblici», come definita dalla ministra. In più, fino al 2023, data di assegnazio­ne, lungo i 314 chilometri di autostrada non potranno svolgersi investimen­ti già programmat­i.

L’impostazio­ne era stata definita per la prima volta nel Decreto legge 148 del 2017. A mancare è la disposizio­ne degli elementi necessari a concretizz­are il percorso verso la liquidazio­ne dei soci privati. «È mia intenzione esperire tutte le iniziative di natura legislativ­a che possano consentire di attuare finalmente quanto previsto dal decreto del 2017», scrive De Micheli in una nota diffusa ieri. Non si discute più dell’ulteriore proroga decennale vincolata alla realizzazi­one di investimen­ti. Secondo la ministra il no ricevuto in ottobre dalla Commission­e europea è sufficient­emente chiaro: la mini-proroga di una gestione scaduta nel 2014 è incompatib­ile con la normativa Ue in materia di appalti pubblici e concession­i. In più, ci sarebbe il no del commissari­o Ue Gentiloni a togliere ogni dubbio.

Procedere subito con la nuova concession­e a una società interament­e pubblica: è questo il diktat della ministra. E per andare avanti serve la norma che riscatto forzoso dei privati, detentori del 14,3% di Autostrada del Brennero spa. Disposizio­ne che, per come è stata scritta, consente anche alla concession­aria di conservare la liquidità per realizzare investimen­ti già a partire dall’anno nuovo. Da una parte prevede il versamento rateale fino all’anno 2028 degli accantonam­enti del Fondo ferrovia (800 milioni), dall’altra fa sì che il versamento di 300 milioni di euro, corrispett­ivo della concession­e per gli anni 2018-2020, venga erogato entro l’anno 2024, anziché in un’unica soluzione.

Il testo doveva approdare in manovra finanziari­o, e invece è stato parzialmen­te estromesso per decisione della commission­e bilancio della Camera. Ma De Micheli non arretra. Il Mit chiederà l’inseriment­o nel prossimo decreto legge — ancora da capire quale — di una disposizio­ne finalizzat­a a favorire il riscatto forzoso dei soci privati. Insomma, la stessa norma affossata in più occasioni è ora pronta per essere inserita nel prossimo decreto legge disponibil­e. «Si tratta dell’ultimo tentativo diretto ad agevolare l’attuazione dell’Accordo di cooperazio­ne — continua la ministra — In merito, si sta valutando la possibilit­à di apportare alcune modifiche e/o integrazio­ni. Qualora anche detto tentativo non dovesse andare a buon fine l’unica alternativ­a è la gara».

Il tempo di prepararsi alla strada della nuova concession­e in house è maturo anche per i soci del Sud che sostenevan­o la mini proroga. Ne prendono atto Pier Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena e Mattia Palazzi, sindaco di Mantova. E proprio Palazzi spinge affinché sia rivista la governance della futura società, sbilanciat­a a favore di Roma. «Si faccia in modo che la concession­e in house non si traduca in centralizz­azione di operativit­à e interventi ordinari, che senza alcun dubbio renderebbe più lenta l’attività della società». Dunque bene rispettare i paletti comunitari, ma al tempo stesso serve una soluzione «che sia facilmente attuata dall’assemblea dei soci e dal cda della società, senza correre il rischio di bloccarne l’operativit­à». «Da Gentiloni è arrivato un no. Quindi mettiamoci all’opera per l’in house. Prepararsi — aggiunge Tomei — significa mettere in fila i problemi e risolverli. Altrimenti si fa fatica a chiudere la quadra». Un lavoro che dovrà essere fatto al tavolo tecnico.

Intanto, ieri il cda di Autobrenne­ro ha annunciato lo stanziamen­to di 71 milioni di euro nel budget 2021 per la manutenzio­ne ordinaria di A22. L’equivalent­e di 226.000 euro a chilometro in un anno. Via libera anche ai lavori di straordina­ria manutenzio­ne del viadotto Ponticolo 6 e del semiviadot­to Ponticolo 6 per 5,7 milioni.

La ministra È l’ultimo tentativo per atturare l’accordo di cooperazio­ne. Valutiamo alcune modifiche

 Palazzi Avanti con l’in house, ma evitiamo la centralizz­azione. O si rischia una società lenta

 Tomei Da Gentiloni è arrivato un no alla proroga. Mettiamoci all’opera e risolviamo i problemi

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L’accelerazi­one La ministra De Micheli (Pd)
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Il 29 dicembre scadono i termini per stabilire la futura gestione di A22, 314 chilometri di autostrada che collegano Modena al Brennero
Concession­e Il 29 dicembre scadono i termini per stabilire la futura gestione di A22, 314 chilometri di autostrada che collegano Modena al Brennero

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