Trentino giallo Sabato prossimo riaprono i negozi
Neve, documento unitario di Arge Alp per ripartire Fraccaro: «Settore importante, ma serve massima prudenza»
Il Trentino rimane zona gialla: lo ha annunciato ieri il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che ha anche prospettato un allentamento: da sabato prossimo riapriranno nel weekend i grandi negozi.
TRENTO La decisione era nell’aria, ma ieri il ministro Roberto Speranza ha «ufficiosamente» dato la conferma al governatore Maurizio Fugatti: il Trentino, nella nuova classificazione delle regioni in base ai dati del contagio, rimane zona gialla. «Hanno pagato le nostre scelte» sorride Fugatti. Che punta a riaprire i grandi negozi da sabato prossimo e, in vista del Natale, invita a «comprare trentino». Pur mantenendo alto lo scontro con Roma sul fronte dello sci.
Trentino ancora giallo
Dunque la provincia non cambia colore. E rimane nelle zone a basso rischio. «Un riconoscimento a quanto ha fatto il sistema sanitario trentino. Solo altre quattro regioni in Italia sono gialle come noi» osserva il governatore. Che scorre i parametri e indica i punti di forza — il calo della percentuale dei tamponi positivi e il contact tracing, oltre al calo dell’Rt — ma anche i nodi critici, vale a dire ospedalizzazioni e terapie intensive. Anche se, in questi ultimi aspetti, i dati di ieri hanno offerto un quadro sostanzialmente stabile: 452 i ricoveri, con 36 ingressi e 37 dimissioni. E 44 le terapie intensive (una in più). Sul fronte dei contagi, quelli di ieri sono stati 229 (su 3.462 tamponi), con 268 guariti. Otto i decessi: sette in ospedale e uno in Rsa, con una vittima del 1954.
Le prospettive
E con un Trentino ormai stabilmente giallo (da lunedì uscirà dalla zona rossa anche Castello Tesino), Fugatti pensa a qualche allentamento: «Da sabato prossimo probabilmente potranno riaprire i grandi negozi». Quelli, in sostanza, sopra i 250 metri quadrati, costretti a chiudere nel weekend in queste ultime settimane. E guardando alle feste, il governatore invita a non uscire dai confini per acquistare i regali: meglio comprare trentino, «nel negozio sotto casa». Senza ricorrere agli acquisti online. Intanto, si guarda a Roma per capire le indicazioni del governo per il dpcm che il premier Giuseppe Conte dovrebbe firmare il 4 dicembre. Con alcuni punti interrogativi. Come le seconde case: «Se tutte le regioni a Natale saranno gialle, allora chi ha una seconda casa potrà venire in Trentino, a meno che non si decida di vietare gli spostamenti anche tra zone gialle». E poi la scuola: «Non possiamo discostarci dal dpcm. Ogni decisione autonoma verrebbe impugnata».
Il nodo dello sci
Ma a far cambiare umore al presidente è sempre il solito argomento. Lo sci. «La situazione ci sta preoccupando, non abbiamo segnali univoci dagli altri Stati europei» ammette Fugatti. Che ribadisce un punto fermo: «Si parte dalla sicurezza sanitaria». E poi alza il tono: «Se l’Austria aprisse gli impianti, per noi sarebbe una beffa. Il governo deve garantire i ristori per il settore e una linea unitaria europea». È Roma, insomma, che deve intervenire, «perché noi su questa materia non possiamo pensare a contenziosi con lo Stato, che ci verrebbero impugnati». E perché, sui ristori, «il bilancio provinciale non riuscirebbe a coprire cifre così alte». Ma oltre all’Austria, lo sguardo è rivolto anche alla Svizzera, decisa ad aprire e ad accogliere sciatori italiani. Proprio per questo, ieri i dieci territori di Arge Alp hanno deciso di siglare un documento unitario sulla riapertura della stagione sciistica: oltre a Trentino, Alto Adige e Lombardia, ne fanno parte Salisburgo, Tirolo, Vorarlberg, Baviera e i cantoni San Gallo, Ticino e dei Grigioni. Dal canto suo, in Alto Adige, Arno Kompatscher si mostra più cauto: «Attualmente — dice il Landeshauptmann — non ci sono le condizioni
Maurizio Fugatti
«Seconde case, i proprietari potranno raggiungerle se tutte le regioni saranno gialle»
Il bilancio
Ieri sono stati 229 i nuovi contagi su 3.462 tamponi, stabili i ricoveri. Otto le vittime
per una ripresa del turismo invernale». E sulla questione dello sci interviene anche Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio: «Il mondo legato alle piste da sci è una realtà importante per il Paese. Tuttavia è doverosa la massima prudenza per non vanificare gli sforzi e i sacrifici che stiamo facendo». Fraccaro quindi rassicura sui ristori: «La montagna in generale è un patrimonio condiviso che va tutelato. Per questo siamo pronti a mettere in campo le misure necessarie per far fronte al periodo di chiusura. È evidente però la necessità di un coordinamento a livello europeo».
In giunta
Intanto ieri l’esecutivo ha varato alcuni provvedimenti legati alla pandemia. In particolare, su proposta dell’assessore Achille Spinelli, la giunta ha deciso di stanziare 3 milioni a favore degli operatori economici che occupano al massimo venti addetti e che hanno subito danni ingenti a causa del coronavirus. In questo quadro, vengono coinvolti anche gli operatori dei comuni oggi in zona rossa (Baselga di Pinè, Bedollo e Castello Tesino).