Scagionati in appello dopo otto anni di battaglie legali
«Truffa sul maso donato» Assolti notaio e geometra
TRENTO Otto anni di battaglie legali, l’assoluzione, la condanna in appello, poi il rinvio alla Cassazione e il nuovo processo. Ora la Corte d’appello di Bolzano ha messo la parola fine sulla delicata vicenda e ha assolto con formula piena il notaio di Tione, ora in pensione, Paolo Franceschetti, difeso dagli avvocati Andrea Antolini e Alessandro Melchionda, e la geometra di San Lorenzo in Banale, Angela Baldessari, difesa dall’avvocato Marcello Russolo, accusati di falso, il primo, e truffa e furto delle chiavi, la seconda. In appello erano stati condannati a 18 mesi.
La vicenda è particolarmente complessa come dimostrano le diverse sentenze che hanno evidenziato conclusioni opposte. Tutto ruota attorno a un atto notarile, predisposto dal notaio di Tione, con cui un’anziana, Elena Zambanini (morta nel 2017) nel marzo del 2012 donò a Baldessari un maso in val d’Algone nel parco Adamello Brenta. Donazione che l’anziana diceva di non aver mai voluto fare. A distanza di qualche mese dalla firma la donna si sarebbe accorta di non essere più la proprietaria del maso e, disperata, disse che non l’avrebbe mai venduto perché era molto affezionata all’immobile che faceva parte della storia della sua famiglia. Convinta di essere stata indotta a firmare l’atto sporse denuncia. Da qui l’indagine. Ma i due imputati hanno sempre respinto le accuse, in particolare il notaio disse che l’anziana venne informata nel dettaglio dei contenuti dell’atto che prevedeva la donazione in favore della geometra. Nei procedimenti ha giocato un ruolo importante lo stato di salute dell’anziana che era in grado di intendere e volere all’epoca dei fatti, ma successivamente le sue capacità di ricordare sarebbero venute meno.