La famiglia anti-convenzionale di Fruner ne «L’istante largo»
Il libro consigliato di oggi è «L’istante largo» (Bollati Boringhieri, 2020, 288 pagine, 15 euro) di Sara Fruner. Macondo ha quindici anni, un’intelligenza sopra la media e una grande domanda: il suo passato. A conoscere tutta la verità è la nonna, l’anticonformista artista cilena Rocío Sánchez, resa muta da un intervento alla gola e capace di comunicare solo attraverso dei foglietti che scrive strappandoli da un blocchetto che porta sempre appeso al collo e decisa a non rivelare niente fino a quando Macondo non compirà 18 anni. L’intraprendente ragazzo andrà da solo alla ricerca della sua storia scoprendo di portare nel nome, oltre che il riferimento al paese inventato da Gabriel García Márquez in «Cent’anni di solitudine», anche un pezzo della sua verità: tre madri di cui non ricorda nulla. Il romanzo della rivana Fruner, da anni residente a New York, riflette con dolcezza sul concetto di famiglia: non una struttura costruita a priori, ma un legame che può assumere le forme più diverse, estraneo ai vincoli di sangue e capace di allargarsi per comprendere tutti coloro che amano e sono amati. (ch.m.)