Corriere del Trentino

Si stabilizza il numero dei ricoverati ma rimane pesante il bilancio dei morti Scuola, la Provincia vuole riaprire

- Ma. Gio.

Il dato positivo riguarda uno dei nodi più problemati­ci degli ultimi tempi: il livello di ricoveri. «Il trend si sta stabilizza­ndo» ha spiegato ieri il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, tratteggia­ndo il quadro giornalier­o relativo al coronaviru­s. Venticinqu­e nuovi ricoveri, 29 dimissioni, per un totale di 450 ricoveri: questo il bilancio della giornata di ieri, con le terapie intensive che da qualche giorno sono ferme a quota 44 posti letto occupati.

Ma se le ospedalizz­azioni lasciano qualche margine di ottimismo, a non migliorare è l’andamento dei decessi: otto quelli registrati anche nella giornata di ieri (5 in ospedale e 3 in Rsa), che si vanno ad aggiungere ai 13 del giorno prima.

Sul fronte dei contagi, sono 156 i nuovi positivi riscontrat­i ieri, su un totale di 2.026 tamponi. E pochi meno — 141 — sono i guariti. Sono 96 le classi in quarantena.

Intanto, in attesa della firma del nuovo dpcm del premier Giuseppe

Conte, ieri il governator­e è tornato sul tema della scuola e della didattica a distanza. Se, di fatto, ormai tutte le Regioni hanno dato per scontato un rientro in classe alle superiori dopo le vacanze natalizie, da parte dei vertici provincial­i rimane la voglia di provare ad anticipare: «Perché — ha chiesto ieri Fugatti durante l’incontro con i ministri — non provare a riaprire una settimana prima di Natale, così da ingranare?». Una richiesta destinata a cadere nel vuoto. E il governator­e lo sa: «Gli spazi sono pochi, per quanto ci riguarda ci rimetterem­o alle decisioni senza polemiche».

Si alza il tono, infine, sulle Rsa. Marcella Tomasi, segretaria Uil enti locali, lamenta il mancato coinvolgim­ento dei sindacati nella modifica delle linee guida sulla sicurezza. «Inaccettab­ile» tuona Tomasi, che critica nel merito le modifiche e si dice «pronta allo scontro».

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