Sguardi contemporanei
Un videogioco, una performance e un dialogo. Su pandemia, città e potere
Da Rovereto a Bolzano e su fino a Merano. Come un brivido creativo che percorre il Trentino e sale lungo l’Alto Adige, la sedicesima «Giornata del Contemporaneo» si appresta a contagiare la regione, puntellandola di eventi artistici che sabato avranno luogo online. Promossa da Amaci, l’Associazione Musei d’Arte contemporanea italiani, la grande manifestazione che coinvolge tutte le istituzioni italiane impegnate nella divulgazione dell’arte contemporanea e che ora ha anche un hashtag dedicato (#giornatadelcontemporaneo ) toccherà Mart, Museion e Kunst Meran - Merano Arte. Al grido «Il Mart c’è», il museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto risponde all’appello e aderisce all’iniziativa. Ambasciatore del museosarà l’artista Alessandro Sambini che presenterà ai visitatori virtuali il suo il videogioco site-specific, online proprio dal 5 dicembre. Un appuntamento accompagnato da un countdown di video e stories condivise dallo scorso 20 novembre sui canali social del Mart, di Amaci e del Ministero per i Beni e le Attività culturali.
Il conto alla rovescia terminerà sabato alle 11, quando il curatore Denis Isaia, responsabile del «public program» del museo, svelerà il nuovo progetto digitale di Sambini: The Gallery Revolve, Mart edition. Progettato appositamente per Rovereto, prevede una presentazione-performance visualizzabile su mart.tn.it/thegalleryrevolve: una serie di videogiochi per riflettere sulla condizione precaria e frustrante del visitatore di un’esposizione online. Il videogame nato nelle settimane di quarantena permette di attraversare, come avatar, le sale del Mart dedicate al contemporaneo; il tentativo risulterà però estenuante, scoraggiante, a volte letale. Una simulazione virtuale — girata all’auditorium Melotti con la collaborazione del Centro Santa Chiara — che giunge a considerazioni sulla natura complessa dell’esperienza estetica, sulla sua insostituibilità, ma anche sulla sua necessaria integrazione con la tecnologia.
Anche il Museion di Bolzano partecipa alla Giornata del Contemporaneo 2020 con un progetto digitale: quello dell’artista nuorese Cristian Chironi. Il video proposto online è legato alla performance Bolza
Album Barbara Gamper al Kunst Meran Arte in due momenti della sua performance (foto grande e a destra). A sinistra le opere di Cristain Chironi, «Fiat 127 Special» e al «Cubo Garutti» per il Museion. In alto «The Gallery Revolve» di Alessandro Sambini. per il Mart
no Drive dello scorso ottobre quando, a bordo della sua speciale Fiat 127 Camaleonte, il performer aveva attraversato la città assieme a diversi co-piloti, raccogliendo per un’intera giornata impressioni, storie e sguardi sulla realtà e sul territorio. Il video, disponibile sabato sui canali social del Museion, invita il pubblico a «salire» a bordo di quella Fiat multicolore assieme a Chironi e ai suoi ospiti per riviere il suo diario di viaggio e vedere il paesaggio che cambia, le atmosfere, la luce e il tempo che scorrono, le architetture che si alternano e i frammenti di conversazione vissuti quel giorno. Lo scopo è restituire l’esperienza della «visione dal finestrino» e condividere questo taccuino on-theroad. Fino al 31 gennaio rimane inoltre visibile il progetto di Chironi ospitato al Cubo Garutti: passeggiando in via Sassari si potranno osservare i collage e una scultura prodotti nel periodo di residenza artistica a Bolzano.
È il progetto di Barbara Gamper ad animare la Giornata del Contemporaneo di Kunst Meran-Merano Arte. In collaborazione con l’attivista femminista nera Fouzia Wamaitha Kinyanjui, l’artista proporrà il suo At the point of subversion (constituting the new normal) (al punto di sovversione che costituisce il nuovo normale, ndr) per riflettere sul significato del concetto di «community»: chi pone le domane e chi risponde? Come dare voce a quei soggetti a cui spesso è imposto un ruolo subalterno nello spazio pubblico, sociale, politico, economico e artistico? Da queste domande parte un dialogo che vuole sovvertire le dinamiche di potere alla base di ruoli e gerarchie, in un lavoro che intreccia pratica artistica e attivismo per innescare una riflessione negli spettatori rispetto ai propri privilegi e modelli comportamentali. Il video in diverse lingue — tedesco, italiano e inglese, ma anche swahili e kikuyu — sarà pubblicato sul sito di Kunst Meran-Merano Arte.