Corriere del Trentino

Mariotti a Monaco, aspettando la Haydn

- Giancarlo Riccio

Nuovo impegno di prestigio per Michele Mariotti, il maestro pesarese (ma nativo di Urbino) che spesso dirige l’orchestra Haydn di Bolzano e di Trento. Rinviato il doppio appuntamen­to di dicembre proprio con la Haydn, Mariotti è concentrat­o su Monaco di Baviera e sul Falstaff di Giuseppe Verdi che dirigerà per la prima volta proprio stasera 2 dicembre. L’opera sarà trasmessa in live-streaming alle 19 di oggi su Staatsoper.TV. «Ingegnarsi e trovare sempre nuove soluzioni per andare in scena e non fermare la musica e il teatro, ovviamente agendo con senso di responsabi­lità e nel massimo rispetto delle giuste regole anti-contagio», dichiara Mariotti, già da giorni a Monaco per le prove. Lo spettacolo sarà trasmesso gratuitame­nte in live-streaming sul canale televisivo online del teatro (Staatsoper.TV) e sarà visibile in tutto il mondo mercoledì 2 dicembre alle ore 19.00. «È con questa mentalità — prosegue Mariotti — che stiamo affrontand­o le prove del Falstaff, uniti da un grande senso di squadra e dall’entusiasmo di poter continuare a lavorare».

Il direttore d’orchestra italiano torna alla Bayerische Staatsoper dopo il successo ne

I masnadieri di Verdi, che andò in scena lo scorso 8 marzo immediatam­ente prima della chiusura dei teatri tedeschi per il primo lockdown. Il

Falstaff, ultima opera di Verdi, è proposto a Monaco in una nuova produzione firmata dalla regista slovena Mateja

Koležnik. Le scene sono di Raimund Orfeo Voigt, i costumi di Ana Savi-Gecan, la coreografi­a di Magdalena Reiter, le luci di Tamás Bányai e la drammaturg­ia di Nikolaus Stenitzer. Nel cast il baritono tedesco Wolfgang Koch debutta nel ruolo del titolo, Ailyn Pérez nella parte di Alice Ford, Boris Pinkhasovi­ch come Ford, Judit Kutasi come Quickly, Galeano Salas é Fenton, Daria Proszek è Meg Page,

Elena Tsallagova Nannetta.

«Falstaff è un “miracolo di teatro” — sottolinea Mariotti — è una dimostrazi­one altissima della fusione e dell’intreccio tra musica, testo, armonia e strumentaz­ione. È una commedia lirica, nella quale non si ride ma si sorride: è piena di ironia e di leggerezza, e allo stesso tempo sa essere molto profonda». E ancora: «Non si può giudicare Falstaff senza guardare a tutto il precedente vissuto compositiv­o di Verdi. Credo che in Verdi ogni opera, come fosse l’anello di una perfetta catena, sia indispensa­bile e necessaria esattament­e dove si trova: questa catena presenta un costante sviluppo e una maturazion­e che sfociano nel miracolo che è questo suo ultimo capolavoro».

Dopo il Falstaff Michele Mariotti sarà impegnato nel Concerto di Natale del Teatro alla Scala di Milano e a febbraio nell’Aida all’ Opéra di Parigi. Presto tornerà a Bolzano per «recuperare» i concerti di dicembre rinviati.

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Sul podio Michele Mariotti ritratto dal fotografo in un momento intenso di una sua direzione. Presto tornerà a Bolzano per «recuperare» i concerti saltati di dicembre

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