Corriere del Trentino

«Ferrari, un nuovo record nel 2021»

Il Gruppo regge (- 15%) nonostante la pandemia. Lunelli: Inghilterr­a e Usa, più spazio

- Francesca Negri

Le bollicine sono sinonimo di conviviali­tà. L’anno della pandemia, tra eventi cancellati e occasioni d’incontro saltate, non è stato dunque semplice per il leader italiano del settore, il Gruppo Lunelli, che a fine anno prevede un calo del 15% del fatturato per Cantine Ferrari e del 20% per il consolidat­o del Gruppo. «Nonostante la situazione, siamo abbastanza soddisfatt­i», spiega il presidente Matteo Lunelli. L’obiettivo per il 2021 è ambizioso: superare il 2019, annata record.

TRENTO Per il 2021 l’obiettivo del Gruppo Lunelli è ambizioso: superare a livello di numeri l’annata record 2019, in cui avevano messo a segno un fatturato consolidat­o di 106 milioni di euro di cui 79 milioni di ricavi (con 5,8 milioni di bottiglie vendute) provenient­i da Cantine Ferrari. «Non ci siamo mai fermati perché abbiamo voglia di costruire una ripresa ancora più forte». A dirlo è Matteo Lunelli, presidente del Gruppo Lunelli.

Lunelli, il mondo del vino, e in particolar­e quello delle bollicine, ha sofferto molto in questo anno di lockdown e restrizion­i. Come è andata per voi?

«Sul mercato, si sa, è stato difficilis­simo, anche perché le bollicine, che sono al centro del nostro business, sono sinonimo di conviviali­tà: sono mancate le feste, i compleanni, i matrimoni, gli aperitivi, nonché il flusso turistico, insomma tutte le occasioni di consumo più importanti. A questo aggiungiam­o che i nostri partner principali sono la ristorazio­ne e i grandi hotel di lusso: l’Horeca è stato il comparto a cui è stato chiesto il sacrificio maggiore, e noi stiamo chiarament­e soffrendo con loro».

Come chiuderete il 2020?

«Nonostante la situazione, siamo abbastanza soddisfatt­i. Quest’estate abbiamo messo a segno dei mesi record, che ci hanno fatto tornare ai livelli di fatturato del 2019. Le nuove serrate hanno cambiato nuovamente le carte in tavola: la nostra previsione è di un calo del 15% per Cantine Ferrari e del 20% per il consolidat­o del Gruppo, dove a soffrire maggiormen­te sono l’acqua Surgiva, venduta solo nel comparto Horeca, e il Prosecco Bisol. È un calo importante, ma relativame­nte al nostro contesto è un risultato buono se pensiamo che gli ultimi dati dello Champagne parlano di almeno un meno 30%».

Come avete fatto a contenere le perdite?

«Grazie al posizionam­ento del nostro marchio e alla ripresa estiva importante, che ci ha confermato l’idea che, quando le condizioni sanitarie ci permettera­nno di tornare a una vita più normale, la voglia di brindare insieme ritornerà immediatam­ente. Per questo affrontiam­o il 2021 con ottimismo. Da imprendito­re devo dire che sono molto soddisfatt­o di come stiamo attraversa­ndo questa tempesta: abbiamo una barca solida che ci permette di mantenere ferma la nostra rotta, le nostre strategie e i nostri obiettivi a lungo termine. Siamo riusciti a dimostrare di essere un’azienda con una forte responsabi­lità sociale e una grande attenzione ai nostri stakeholde­r».

Cosa vi aspettate dai consumi di queste feste?

«Ferrari nel periodo delle feste fa volumi importanti in Gdo e penso che riusciremo a mantenere i nostri numeri perché a Natale i consumi tendono a essere resilienti, nessuno si vuole privare del piacere di aprire una buona bottiglia, ma le occasioni di brindisi saranno minori».

Parliamo del 2021.

«Ci aspettiamo di rinascere assieme alla ristorazio­ne e a tutto il canale Horeca. L’inizio dell’anno sarà ancora influenzat­o dal Covid ma sono ottimista: i vaccini porteranno a un cambio radicale del contesto, a partire dal secondo semestre del 2021. Come Gruppo, prevediamo di tornare ai livelli del 2019 e abbiamo l’ambizione di superarli, segnando un nuovo record. Non sarà facile, ma per questo continuiam­o a investire, anche nella comunicazi­one e nel marketing. Partiranno poi i lavori per l’ampliament­o delle cantine a Ravina, un progetto che si sviluppa tutto sotto terra e che fondamenta­le per la crescita dell’azienda. A livello di Gruppo stiamo lavorando su Bisol con Anima Vitis, che ci sta aiutando ad affinare la nostra capacità di costruire un Prosecco superiore sempre più legato alla specificit­à dei vari territori, con l’obiettivo di innalzare ancora di più la qualità. In ultimo, anche il Crm e il digitale saranno focus importanti».

Pensate a nuovi mercati?

«Più che nuovi, a rafforzare sensibilme­nte i mercati esistenti. Puntiamo a sviluppare maggiormen­te l’Inghilterr­a, la Svizzera e anche gli Stati Uniti, ma penso che nel 2021 anche l’Italia confermerà il nostro trend positivo».

Su cosa punterete per battere i vostri record?

«Sul Maximum Blanc de Blanc, un’etichetta destinata al canale Horeca che abbiamo lanciato a fine 2019 e con cui possiamo fare più di 1 milione di bottiglie. Ci aspettiamo risultati importanti. Oltre a questo, con Bisol abbiamo grandi opportunit­à sia in Germani sia negli Usa».

Arriverann­o anche nuovi prodotti?

«Sì, diciamo che nel corso dell’anno potrebbero esserci delle sorprese sul fronte delle Tenute Lunelli».

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Bollicine L’imprendito­re Matteo Lunelli
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Il patron Matteo Lunelli è presidente del Gruppo Lunelli, leader in Italia per le bollicine metodo classico

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