«Ferrari, un nuovo record nel 2021»
Il Gruppo regge (- 15%) nonostante la pandemia. Lunelli: Inghilterra e Usa, più spazio
Le bollicine sono sinonimo di convivialità. L’anno della pandemia, tra eventi cancellati e occasioni d’incontro saltate, non è stato dunque semplice per il leader italiano del settore, il Gruppo Lunelli, che a fine anno prevede un calo del 15% del fatturato per Cantine Ferrari e del 20% per il consolidato del Gruppo. «Nonostante la situazione, siamo abbastanza soddisfatti», spiega il presidente Matteo Lunelli. L’obiettivo per il 2021 è ambizioso: superare il 2019, annata record.
TRENTO Per il 2021 l’obiettivo del Gruppo Lunelli è ambizioso: superare a livello di numeri l’annata record 2019, in cui avevano messo a segno un fatturato consolidato di 106 milioni di euro di cui 79 milioni di ricavi (con 5,8 milioni di bottiglie vendute) provenienti da Cantine Ferrari. «Non ci siamo mai fermati perché abbiamo voglia di costruire una ripresa ancora più forte». A dirlo è Matteo Lunelli, presidente del Gruppo Lunelli.
Lunelli, il mondo del vino, e in particolare quello delle bollicine, ha sofferto molto in questo anno di lockdown e restrizioni. Come è andata per voi?
«Sul mercato, si sa, è stato difficilissimo, anche perché le bollicine, che sono al centro del nostro business, sono sinonimo di convivialità: sono mancate le feste, i compleanni, i matrimoni, gli aperitivi, nonché il flusso turistico, insomma tutte le occasioni di consumo più importanti. A questo aggiungiamo che i nostri partner principali sono la ristorazione e i grandi hotel di lusso: l’Horeca è stato il comparto a cui è stato chiesto il sacrificio maggiore, e noi stiamo chiaramente soffrendo con loro».
Come chiuderete il 2020?
«Nonostante la situazione, siamo abbastanza soddisfatti. Quest’estate abbiamo messo a segno dei mesi record, che ci hanno fatto tornare ai livelli di fatturato del 2019. Le nuove serrate hanno cambiato nuovamente le carte in tavola: la nostra previsione è di un calo del 15% per Cantine Ferrari e del 20% per il consolidato del Gruppo, dove a soffrire maggiormente sono l’acqua Surgiva, venduta solo nel comparto Horeca, e il Prosecco Bisol. È un calo importante, ma relativamente al nostro contesto è un risultato buono se pensiamo che gli ultimi dati dello Champagne parlano di almeno un meno 30%».
Come avete fatto a contenere le perdite?
«Grazie al posizionamento del nostro marchio e alla ripresa estiva importante, che ci ha confermato l’idea che, quando le condizioni sanitarie ci permetteranno di tornare a una vita più normale, la voglia di brindare insieme ritornerà immediatamente. Per questo affrontiamo il 2021 con ottimismo. Da imprenditore devo dire che sono molto soddisfatto di come stiamo attraversando questa tempesta: abbiamo una barca solida che ci permette di mantenere ferma la nostra rotta, le nostre strategie e i nostri obiettivi a lungo termine. Siamo riusciti a dimostrare di essere un’azienda con una forte responsabilità sociale e una grande attenzione ai nostri stakeholder».
Cosa vi aspettate dai consumi di queste feste?
«Ferrari nel periodo delle feste fa volumi importanti in Gdo e penso che riusciremo a mantenere i nostri numeri perché a Natale i consumi tendono a essere resilienti, nessuno si vuole privare del piacere di aprire una buona bottiglia, ma le occasioni di brindisi saranno minori».
Parliamo del 2021.
«Ci aspettiamo di rinascere assieme alla ristorazione e a tutto il canale Horeca. L’inizio dell’anno sarà ancora influenzato dal Covid ma sono ottimista: i vaccini porteranno a un cambio radicale del contesto, a partire dal secondo semestre del 2021. Come Gruppo, prevediamo di tornare ai livelli del 2019 e abbiamo l’ambizione di superarli, segnando un nuovo record. Non sarà facile, ma per questo continuiamo a investire, anche nella comunicazione e nel marketing. Partiranno poi i lavori per l’ampliamento delle cantine a Ravina, un progetto che si sviluppa tutto sotto terra e che fondamentale per la crescita dell’azienda. A livello di Gruppo stiamo lavorando su Bisol con Anima Vitis, che ci sta aiutando ad affinare la nostra capacità di costruire un Prosecco superiore sempre più legato alla specificità dei vari territori, con l’obiettivo di innalzare ancora di più la qualità. In ultimo, anche il Crm e il digitale saranno focus importanti».
Pensate a nuovi mercati?
«Più che nuovi, a rafforzare sensibilmente i mercati esistenti. Puntiamo a sviluppare maggiormente l’Inghilterra, la Svizzera e anche gli Stati Uniti, ma penso che nel 2021 anche l’Italia confermerà il nostro trend positivo».
Su cosa punterete per battere i vostri record?
«Sul Maximum Blanc de Blanc, un’etichetta destinata al canale Horeca che abbiamo lanciato a fine 2019 e con cui possiamo fare più di 1 milione di bottiglie. Ci aspettiamo risultati importanti. Oltre a questo, con Bisol abbiamo grandi opportunità sia in Germani sia negli Usa».
Arriveranno anche nuovi prodotti?
«Sì, diciamo che nel corso dell’anno potrebbero esserci delle sorprese sul fronte delle Tenute Lunelli».