Corriere del Trentino

Aldo Moser, campione umile Il fratello: mi diede la prima bici

- di Alberto Mapelli

Èmorto a 86 anni Aldo Moser, primo dei dodici fratelli di Palù di Giovo che ha fatto la storia del ciclismo italiano. Si è spento ieri all’ospedale santa Chiara, dove era ricoverato da martedì causa Covid. «L’ho portato io a fare il tampone lunedì perché aveva la febbre da qualche giorno – racconta commosso e con la voce rotta il fratello Francesco –, è stato tutto velocissim­o».

Classe 1934, Aldo Moser è stato il precursore di una famiglia che ha amato profondame­nte il ciclismo e ha contribuit­o a far crescere lo sport in Italia. «Nessuno correva in bici nel paese quando ha iniziato lui — spiega Francesco —, si andava in giro solo per passione. Qualcuno però lo ha notato e ha visto che andava forte, tanto che la prima da gara da profession­ista che ha fatto l’ha vinta». Da lì è iniziato tutto, non solo per Aldo, ma anche per tutta la famiglia Moser: i fratellini Enzo, Diego e soprattutt­o Francesco, di diciassett­e anni più piccolo, hanno raccolto e alimentato la sua passione per i pedali: «Quando ero un bambino vedevo che le persone venivano a trovarlo, che lo salutavano, ma non capivo il perché — ricorda Francesco — È stato lui a regalarmi la prima bicicletta con le rotelle con quando avevo cinque anni, una cosa che ai tempi non era così diffusa».

In carriera Aldo Moser ha vestito la maglia rosa in due delle sedici edizioni del Giro d’Italia a cui prese parte: nel 1956 e nel 1971, già 37enne. Durante il Giro del 1956 indossò la maglia rosa per due volte e chiuse al quinto posto della classifica generale, riuscendo a portare a termine la celebre ottava tappa Merano-Bondone in cui il gruppo venne sorpreso da una vera e propria tempesta di neve in cima al monte.

Il palmares di Aldo Moser è tutt’altro che scarno. Nella sua bacheca sono entrate una Coppa Agostoni nel 1954, un Gp Industria e Commercio di Prato nel 1955, due edizioni del Trofeo Baracchi nel 1958 e 1959 (con Ercole Baldini), la Manica-Oceano 1960 e la Coppa Bernocchi nel 1963. Ma soprattutt­o il Grand prix des Nations nel 1959, «un trofeo — ricorda Francesco — che a me è sempre sfuggito e che lui era riuscito invece a vincere battendo Roger Rivière».

Per quattro volte Aldo Moser ha anche vestito la maglia azzurra in occasione di quattro appuntamen­ti mondiali: a Frascati nel 1955, a Waregem nel 1957, a Reims nel 1958 e a Mendrisio nel 1971. Nel 1973, durante la sua ultima annata da profession­ista a 39 anni, Aldo Moser chiuse la carriera nella Filotek, correndo per la prima volta insieme ai tre fratelli Diego, Enzo e il campioniss­imo Francesco, per i suoi fan «Checco».

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