Corriere del Trentino

Ricoveri ancora in crescita Ma Ferro assicura: «Non è la terza ondata»

Il direttore sanitario: «Pressione altoatesin­a sui contagi»

- Di Marika Giovannini

TRENTO Osservando la situazione di Brescia Guido Bertolaso ha parlato di «terza ondata»: casi in crescita, terapie intensive in difficoltà. «Qui da noi non è così, non si può parlare di terza ondata» mette in chiaro Antonio Ferro, direttore del dipartimen­to di prevenzion­e dell’Azienda sanitaria.

L’analisi

«Un’onda — precisa Ferro — ha un andamento chiaro. Che nel nostro caso non c’è: se oggi (ieri, ndr) avessimo avuto 400 nuovi casi allora sarebbe stato diverso, ma i dati sono più o meno stabili nell’ultima settimana». E le previsioni «che danno il Trentino in aumento del 22% — avverte il direttore — non so su che base poggino: nemmeno noi, che disponiamo dei dati completi, ci spingiamo a tanto. Serve umiltà». Ora l’attenzione è sulle varianti, che in provincia rimangono un punto di domanda: «Siamo in attesa. Abbiamo mandato i campioni all’istituto zooprofila­ttico ma finora non abbiamo avuto segnalazio­ni». Sotto esame sono finiti anche i campioni del focolaio della val di Fiemme. Che qualcuno ha provato a collegare alla Marcialong­a. Ma Ferro boccia la lettura: «Sono più propenso a credere che sia legato alla pressione altoatesin­a». Rimane il fatto che qualche zona mostra valori più alti. A Cavizzana il totale dei positivi ha raggiunto la fatidica soglia del 3%: «Ma è un comune piccolo, non ha senso pensare a chiusure. Attualment­e non ci sono territori da zona rossa». E i vaccini? «Stiamo lavorando — risponde Ferro — per risolvere il problema degli insegnanti i cui medici di base non hanno dato la disponibil­ità».

Il bilancio

Sul fronte sanitario, a spiccare nel bollettino giornalier­o è l’andamento ancora in crescita dei posti letto occupati. Sono 206 infatti i ricoverati, con 32 pazienti in terapia intensiva (erano 30 lunedì). Ma, dall’altro lato, sono 231 i guariti. Scorrendo invece i dati dei nuovi positivi, il totale è di 39 casi con tampone molecolare (913 in tutto) e di 193 con test antigenico (su 2.045). Le vaccinazio­ni intanto hanno raggiunto quota 37.333, di cui 13.621 seconde dosi e 6.951 dosi riservate ad ospiti di residenze per anziani.

In consiglio

E la gestione della pandemia è entrata ieri anche in consiglio provincial­e. A partire dalla questione dei ristori per il settore turistico sollevata da Vanessa Masè (Civica) e da Ugo Rossi (Patt). Il governator­e Maurizio Fugatti e l’assessore Roberto Failoni hanno ricordato l’incontro di questo pomeriggio con il ministro Massimo Garavaglia proprio sull’argomento. «Il ministro precedente — ha detto secco Failoni — era inesistent­e. A Garavaglia chiederemo l’indicazion­e della percentual­e degli indennizzi, le date delle erogazioni e la garanzia, dal 28 marzo, di potersi muovere tra regioni». «Il Trentino — ha incalzato Rossi — deve far valere una gestione autonoma delle risorse». A indicare le prospettiv­e della scuola è stato l’assessore Mirko Bisesti, chiamato in causa da Claudio Cia (FdI) e Sara Ferrari (Pd). Nel dettaglio, sulla possibilit­à di allungare l’anno scolastico Bisesti ha ribadito che «il sistema trentino ha retto», non escludendo «un recupero in più» per le superiori, ma «non standardiz­zato».

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