Corriere del Trentino

«Sì alle scuole aperte, ma in sicurezza»

Avanti con la linea provincial­e. Pendenza: «In Trentino soluzione equilibrat­a, più trasparenz­a semmai sulla campagna vaccinale»

- Di Marika Damaggio

Presidi e sindacati: «Mascherine Ffp2 per tutelare i docenti». E Pregliasco: aumentare tamponi e monitoragg­i

Mascherine Ffp2 per tutelare i docenti nel pieno dell’exploit dei casi nelle scuole. A chiederlo presidi e sindacati. «Tamponi e monitoragg­io per restare aperti», dice Pregliasco.

TRENTO Nessuno contesta la linea dell’assessorat­o all’istruzione. Dirigenti scolastici, professori e sindacati della scuola concordano sulla necessità di mantenere le lezioni in presenza (al 50% per le superiori). «Tuttavia si devono creare le condizioni per lavorare in sicurezza», rimarcano all’unisono Cinzia Mazzacca, segretaria della Flc Cgil, e Pietro Di Fiore, segretario della Uil scuola. Due le richieste fatte alla Provincia a fronte della curva in salita dei contagi in età scolare: rivedere i protocolli, distribuen­do ai professori mascherine Ffp2 anziché chirurgich­e, e dare informazio­ni chiare sulla campagna vaccinale considerat­a l’età media avanzata del corpo insegnante. Intanto anche il Comitato tecnico scientific­o nazionale ha chiesto dati puntuali dall’Istituto superiore di sanità per decidere come agire. «Quello che vogliamo capire — spiega il segretario del Cts, Fabio Ciciliano — è se nelle scuole si diffonde il contagio o si trasferisc­ono infezioni contratte in ambito familiare». Una differenza non da poco per codificare, nelle zone rosse e arancioni in primis, delle linee guida.

La Campania, non nuova a una decisione simile in tema di scuola, attraverso le parole del suo governator­e Vincenzo De Luca ha annunciato di procedere alla serrata. Domani le scuole chiuderann­o. Qui, nel Trentino rimasto in fascia arancione e con Rt in calo seppur alto, l’assessore Mirko Bitravolti sesti ha tracciato una traiettori­a opposta: la didattica a distanza (Dad, in acronimo) non è manco presa in consideraz­ione. Si continua così come si sta facendo: elementari e medie in presenza al 100%, superiori al 50%. Ma spaventa l’aumento verticale di infezioni in età pediatrica? «La soluzione oggi praticata è equilibrat­a — dice Paolo Pendenza, presidente dell’associazio­ne trentina dei dirigenti scolastici — In questo modo viene infatti tutelato il contatto che resta essenziale». Fino a qui, ribadisce, «questo tipo di organizzaz­ione si è rivelata sostenibil­e anche se assistiamo all’aumento dei contagi». Malgrado l’innalzamen­to delle curve da gennaio in poi, presidi e docenti sono «moderatame­nte tranquilli», dice Pendenza che suggerisce: «Piuttosto si potrebbero monitorare con più attenzione le scuole dove ci sono focolai e risolvere i contagi con chiusure mirate e per tempi ridotti». Quindi interventi settoriali, incisivi. Non solo. Pendenza cita un aspetto che sta a cuore ai professori: le protezioni. «Si valuti la fornitura di Ffp2 e, soprattutt­o, ci sia maggiore trasparenz­a nelle informazio­ni sulla campagna vaccinale perché, ad oggi, non sappiamo nulla». Pendenza chiede infatti che ci siano comunicazi­oni «ufficiali, tempestive, dettagliat­e» per

poter rassicurar­e il personale.

Una linea, quella dei dirigenti, condivisa in toto dai sindacati. «La scuola è bene stia a perta — premette Pietro Di Fiore, segretario della Uil Scuola — ma serve uno sforzo su Ffp2 che debbono essere nella disponibil­ità di tutti; l’assessore Bisesti ci aveva promesso di farlo già da ottobre, ma ancora sono distribuit­e con il contagocce». Al tempo stesso Di Fiore chiede chiarezza sulle vaccinazio­ni. «Siamo

dalle richieste e dalle domande, ma non abbiamo risposte», spiega.

Di fronte a un quadro epidemiolo­gico in peggiorame­nto nella scuola anche la Flc Cgil chiede un rafforzame­nto delle misure di protezione personale, un potenziame­nto del tracciamen­to per studenti e personale scolastico e soprattutt­o un’organizzaz­ione efficace della campagna vaccinale che nei prossimi giorni coinvolger­à gli insegnanti, a

partire dalle scuole dell’infanzia. «Mascherine Ffp2 e protocolli di sicurezza da rivedere sono le richieste formulate al dipartimen­to — spiega la segretaria Cinzia Mazzacca — Siamo convinti che si debba continuare in presenza ma a determinat­e condizioni: in questa situazione per noi è prioritari­o rafforzare le misure di sicurezza sanitaria potenziand­o il tracciamen­to dei contagi, ma anche rivedendo i protocolli sanitari definiti a settembre e rendendo obbligator­i dispositiv­i di sicurezza individual­i più adatti alla nuova situazione, come le mascherine Fpp2».

Seguendo il ragionamen­to del collega Di Fiore, Mazzacca sottolinea poi la carenza di informazio­ni in tema vaccini. «E per questo abbiamo scritto una lettera unitaria all’assessore Bisesti e al governator­e Fugatti». Obiettivo: avere certezza sui tempi di attivazion­e della campagna per il personale scolastico perché, allo stato attuale, si parla di nidi e scuole materne.

Ma il tema della scuola e dell’incidenza in exploit di infezioni in età pediatrica non segna solo l’agenda del Trentino. Ieri il Comitato tecnico e scientific­o (Cts) del governo si è riunito e, su indicazion­e del premier Mario Draghi, ha affrontato la questione. «Posto che nelle zone bianche e gialle la frequenza a scuola resta confermata — spiega il segretario del Cts, Fabio Ciciliano — abbiamo chiesto all’Iss dei dati sulle fasce d’età più colpite per capire l’origine di questo aumento dell’incidenza». L’obiettivo è trovare una risposta alla domanda che arrovella i tecnici: la scuola propaga il contagio o amplifica il contagio contratto in altro ambito? Solo allora si definirann­o delle soluzioni che, spiega Ciciliano, «varieranno chiarament­e in base ai dati settimanal­i». Sui Dpi, ovvero sulla possibilit­à di potenziare i protocolli di sicurezza, il Cts per ora non si espone: «Prima — conclude il segretario — vediamo i dati dell’Iss».

 ??  ?? Sui banchi
Una classe delle superiori in aula, tutti con mascherina al banco così come previsto dai protocolli
Sui banchi Una classe delle superiori in aula, tutti con mascherina al banco così come previsto dai protocolli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy