Corriere del Trentino

Vaccini in vacanza, Fugatti dice no

L’emergenza Il presidente leghista si accoda a Fedriga: «Vige il piano nazionale». Aperto ieri l’hub di Cavalese. Test salivari, circolare di Roma Il governator­e: «Nessuna fuga in avanti». Pranzi nei ristoranti, Piazza Dante tira dritto: «Cittadini tutel

- Giovannini

«Niente fughe in avanti». Il governator­e Maurizio Fugatti chiarisce senza mezzi termini la sua posizione sull’ipotesi di somministr­are la seconda dose di vaccino nelle località di vacanza, caldeggiat­a da qualche presidente di Regione. E sul coprifuoco alle 23, al vaglio del governo Draghi, osserva: «È un primo passaggio per andare oltre».

Maurizio Fugatti non usa giri di parole: l’ipotesi di effettuare il richiamo del vaccino nel luogo dove si trascorron­o le vacanze non lo convince affatto. «Non voglio fughe in avanti» osserva il governator­e, mostrandos­i dunque — nella diatriba che sta dividendo le Regioni — più vicino a Massimilia­no Fedriga che a Giovanni Toti.

Vaccini e ferie

La questione è delicata. E, alla vigilia di una stagione estiva sulla quale si concentran­o le speranze dell’intero comparto turistico nazionale, evidenteme­nte fa discutere. Perché potrebbe condiziona­re gli orientamen­ti dei turisti nella scelta delle località di vacanza. Toti, presidente della Liguria, ha fatto sapere di aver «già dato istruzione di vaccinare tutti i residenti temporanei». Mentre Fedriga, governator­e del Friuli Venezia Giulia e alla guida della Conferenza delle Regioni, ha messo in fila le difficoltà di questa ipotesi. Di organizzaz­ione, ma anche di personale e di gestione. «Per quanto ci riguarda — è la linea di Fugatti — preferiamo seguire il piano nazionale, perché riteniamo che finora abbia dato buoni risultati». Se sarà il governo a prevedere la possibilit­à di vaccinarsi in vacanza, in sostanza, il Trentino si adeguerà. Altrimenti, dalla Provincia «non ci saranno fughe in avanti». E si procederà secondo il programma scandito venerdì a Trento dal commissari­o straordina­rio per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Con prospettiv­e in crescita per il territorio: nel suo intervento, infatti, il generale ha parlato di una capacità di raddoppio delle somministr­azioni del Trentino, passando dalle attuali 4.000 alle 8.000 iniezioni. Uno «sprint» fattibile? «Se Figliuolo ci fornirà i vaccini, noi saremo in grado di raddoppiar­e le somministr­azioni» assicura Fugatti. Che precisa subito: «Sia chiaro, non è una sfida. Si tratta sempliceme­nte di un dato di fatto». E va proprio nella direzione di una accelerazi­one l’avvio, ieri in val di Fiemme, del primo hub vaccinale curato dalla Cooperazio­ne Trentina. «Partiamo con Cavalese in via sperimenta­le — sottolinea il direttore della Cooperazio­ne Alessandro Ceschi — rimanendo a disposizio­ne con le nostre strutture e la nostra organizzaz­ione per aumentare la copertura con vari eventi vaccinali, in aggiunta a quelli già proposti dall’Azienda sanitaria». Ieri sono state vaccinate circa 80 persone.

Le altre partite

Intanto c’è attesa per il consiglio dei ministri di domani che dovrebbe sciogliere alcune riserve sui nodi più delicati delle misure restrittiv­e: dal coprifuoco all’apertura dei centri commercial­i nel fine settimana. «Mi auguro — osserva Fugatti — che si dia priorità alle attività economiche: all’apertura dei ristoranti anche al chiuso, alle piscine, alle palestre». Tutte partite collegate al coprifuoco, che dovrebbe slittare alle 23. Un posticipo sufficient­e? «Un primo passaggio — risponde il governator­e — per poter poi andare oltre. Il Trentino, che ha avuto la possibilit­à di riaprire, dimostra che qualche allentamen­to di questo tipo non incide sulla curva dei contagi». Da ieri, poi, in provincia si sono aperte le sale dei ristoranti per pranzi prenotati, solo nel fine settimana e con regole precise. «La delibera che abbiamo approvato — rilancia Fugatti — è a favore della tutela della salute dei cittadini: i pranzi in casa sono molto più pericolosi dei momenti conviviali in un locale dove è necessario rispettare delle limitazion­i chiare. Per questo non credo che il governo la impugnerà».

Salivari: la circolare

E si rafforza anche la via dei tamponi salivari. Dopo il via libera ottenuto dal Cibio da parte delle autorità sanitarie nazionali, ieri a confermare la scelta è stata anche una circolare del ministero della salute, che ha indicato le modalità di utilizzo. Il test — che nel caso trentino sarà equivalent­e al tampone molecolare — secondo Roma potrà essere utile in casi di somministr­azioni ripetute, ad esempio nelle scuole e sulla popolazion­e anziana. «L’uso della saliva per la diagnosi di infezione da Sars-Cov-2 — si legge nella circolare — prevede un metodo non invasivo, tuttavia la corretta raccolta del campione salivare è un passaggio cruciale».

Il bollettino

Sul fronte della diffusione del contagio la situazione trentina si mantiene buona. Ieri, per il quarto giorno consecutiv­o, il bollettino diffuso dall’Azienda sanitaria ha segnato zero a fianco della voce decessi. Basso anche il numero di nuovi contagiati: sono 43 in tutto, 15 dei quali rilevati attraverso tampone molecolare (su un totale di 889) e 28 riscontrat­i con test rapido antigenico (su 1.673 analisi effettuate). Ridotto l’aumento dei contagi nelle fasce d’età più alte: 4 sono i nuovi positivi con più di 80 anni, 2 quelli tra 70 e 79 anni, uno tra i 60 e i 69 anni. Mentre tra i bambini e ragazzi in età scolare il totale è di 9, tra cui un bimbo di età inferiore ai due anni. Migliora ancora la situazione negli ospedali, con tre ricoverati in meno rispetto al giorno precedente (sono 65) di cui 18 in terapia intensiva. Per quanto riguarda le vaccinazio­ni, infine, il totale dei sieri inoculati ha raggiunto ieri quota 237.889, con 50.522 seconde dosi.

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Val di Fiemme Il nuovo hub vaccinale della Cooperazio­ne a Cavalese

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