Corriere del Trentino

Tram, piano per gestire i cantieri

Il Comune vuole evitare il blocco della città. Diciassett­e fermate e traffico spostato in A22

- Baldo

I lavori della circonvall­azione ferroviari­a, da terminare per il 2026, dettano i tempi. Ma aprire insieme i cantieri di tram e stazione provvisori­a paralizzer­ebbe il traffico, specie su via Brennero.

Alla fine vince l’ottimismo — «Ce la faremo!» — ma nessuno negli uffici dell’amministra­zione comunale è pronto a scommetter­e che il tram su via Brennero e via Bolzano possa essere realizzato in tempo per garantire la sua funzione di collegamen­to diretto tra il centro e la stazione provvisori­a all’ex Scalo Filzi quando sarà ultimata la circonvall­azione di Trento. L’accelerazi­one impressa alla costruzion­e della grande opera che attraverse­rà in galleria la collina a est — perché se non si concludono i lavori entro il 2026 si perdono i finanziame­nti del Pnrr — ha stravolto il cronoprogr­amma delle opere «accessorie», quelle pensate per bypassare il disagio creato dai cantieri che caratteriz­zeranno la città per i prossimi anni. E a proposito di cantieri, quello per la costruzion­e del tram non è meno impattante di quello per la realizzazi­one della circonvall­azione, anzi: anche questa prospettiv­a frena gli entusiasmi, e se poi si immagina la concomitan­za del cantiere per la realizzazi­one del tram con quello per la realizzazi­one della stazione provvisori­a — sempre per accelerare i tempi — la preoccupaz­ione aumenta, così come aumentereb­be a dismisura il disagio sul tratto di via Brennero interessat­o dai doppi lavori. Si cercano soluzioni, e tra queste l’intesa con Autostrada del Brennero per utilizzare l’autostrada come alternativ­a viaria durante gli anni della cantierizz­azione.

Il progetto

Per ora, c’è un progetto di massima riassunto su alcune slide presentate nelle settimane scorse. Si prevedono otto chilometri di linea lungo via Brennero e via Bolzano, da Spini di Gardolo fino al centro del capoluogo, con un circuito finale — piazza Centa, via Segantini, piazza Dante, via

Torre Verde e largo Nazario Sauro — che permetterà al tram di tornare sull’asse nord. Saranno 17 le fermate, si sa che 6 sono previste nel territorio di Gardolo per rendere il tram una valida alternativ­a all’auto per il popoloso quartiere che più di tutti usufruisce di via Brennero per spostarsi verso la città. Una via «intasata» anche dal traffico di chi raggiunge il centro e arriva quotidiana­mente da Lavis, dalla Val di Cembra: per questi ci saranno parcheggi scambiator­i per l’intermodal­ità, mentre per rendere più fluido il passaggio della tramvia saranno soppressi i passaggi a livello nella zona di Spini, in via Palazzine, in via Aeroporto e nel tratto di Canova.

La visione

Ma il progetto vero e proprio non c’è ancora. Nello scorso maggio Comune e Provincia hanno però firmato un accordo per la sua realizzazi­one: «Il progetto di fattibilit­à sarà redatto dal Comune di Trento in collaboraz­ione con Trentino Trasporti e in base agli esiti dello stesso, Provincia e Comune individuer­anno le modalità operative con cui finanziare l’opera», si legge nel documento. Successiva­mente, quindi, la Provincia si impegnerà, in base all’Accordo di collaboraz­ione, «a redigere il Piano economico finanziari­o dell’intervento e un cronoprogr­amma dello stesso, con l’ausilio di Comune e Trentino Trasporti». C’è poi una nota aggiuntiva, che stabilisce «l’istituzion­e di una Cabina di regia tra Provincia di Trento e Comune di Trento composta dagli assessori competenti che dovrà verificare il rispetto dei tempi previsti».

I nodi

Ma sono proprio i tempi a non essere certi, perché la durata della cantierizz­azione è ancora tutta da capire. Due anni, dicono i più ottimisti. Addirittur­a sei, i pessimisti. E il progetto sarà un project-financing con un privato che si assumerà l’onere della costruzion­e per poi vedersi affidata la gestione o si andrà a gara? In quest’ultimo caso i tempi si allunghere­bbero e il «pericolo» di ricorsi e controrico­rso dovrà essere tenuto in consideraz­ione. Rimanendo sui tempi, al netto della formula che sarà individuat­a per l’assegnazio­ne dei lavori alla ditta costruttri­ce, questi devono coincidere con la grande opera della circonvall­azione. Il timing è dettato dal Pnrr, entro il 2026 la galleria di 12 chilometri da Mattarello fino all’inizio di via Brennero dev’essere ultimata, con l’inizio dello scavo nel 2022 per rispettare il cronoprogr­amma presentato nei mesi scorsi dall’assessore alla Transizion­e ecologica Ezio Facchin: 5 anni per la realizzazi­one delle canne sotto la Marzola. Dopo i primi due anni dall’inizio dei lavori, sempre nel piano presentato da Facchin, è previsto lo «splateamen­to dell’ex Scalo Filzi, con limitazion­e al traffico stradale e ferroviari­o». Ed è a questo punto che servirebbe avere la tramvia fatta e finita, per bypassare il disagio, e per permettere di svolgere la funzione di «navetta» per chi dovrà recarsi a prendere la Trento-Malè e raggiunger­e la stazione provvisori­a quando questa sarà realizzata. C’è ottimismo, quello della volontà che spinge ad accelerare, ma realistica­mente mancano solo un paio di anni al grande disagio che si creerà su via Brennero. Se in due anni il lavoro sarà ultimato, molto di quel disagio sarà evitato, altrimenti — questo è il vero rischio — i disagi aumenteran­no per due cantieri paralleli. Quello del tram e quello per la realizzazi­one della stazione provvisori­a.

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(Loss) Scenari L’immagine futura di via Brennero quando sarà pronta la tramvia che porterà in città. Sotto a sinistra via Brennero e al centro via Suffragio
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