Corriere del Trentino

IL PNRR, SFIDA ECOLOGICA

- Di Paolo Gubitta

Correva il 2007, quando Carlo Mazzacurat­i girava la scena della regola della giusta distanza che, applicata al mestiere di giornalist­a, identifica «la misura da tenere tra tu che scrivi e le persone coinvolte nei fatti: non troppo lontano, altrimenti non c’è più pathos, ma neanche troppo vicino, perché, se il giornalist­a si perde nell’emozione, è fritto».

Nel 2021, siamo chiamati a sostituire «distanza» con «transizion­e» e lavorare per progettare insieme le «regole della giusta transizion­e», per la quale nei prossimi anni potremo contare sulle risorse messe a disposizio­ne dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (il mitico PNRR, già entrato nel linguaggio comune come fu per lo spread nei bollenti mesi dell’autunno 2011). Mi riferisco alla transizion­e ecologica, che è trainante rispetto a quelle digitale, della sostenibil­ità e dell’inclusione. Nei primi mesi del 2021, un gruppo di oltre sessanta persone espression­e di tutte le componenti della comunità economica e della società civile, chiamate a contribuir­e al percorso delle Diocesi del Nord Italia verso la quarantano­vesima Settimana sociale dei cattolici italiani, ha provato a scrivere una prima bozza dei punti chiave di queste regole. La transizion­e ecologica reclama una innovazion­e nel design istituzion­ale. Che non si limita a orientare, anche con coerenti politiche fiscali e di incentivaz­ione, le decisioni di investimen­to per la riprogetta­zione di processi e prodotti nell’ottica dell’economia circolare.

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